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L’Australia dichiara guerra ai gatti selvatici e randagi: “Ne uccideremo 2 milioni”

I felini vengono considerati responsabili dell’estinzione di almeno 28 specie animali. Il programma di salvaguardia messo a punto dal governo di Canberra costerà 6,6 milioni di dollari, per lo più destinati all’eliminazione di gatti randagi e selvatici in 5 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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 L’Australia dichiara guerra ai gatti selvatici per cercare di fermare la progressiva estinzione di mammiferi autoctoni. Il governo federale ha infatti deciso di sopprimere nei prossimi 5 anni almeno due milioni di felini randagi e selvatici in tutto il territorio. Questi ultimi, secondo i dati del ministro dell’ambiente Greg Hunt, sarebbero responsabili di aver causato la quasi estinzione di ben 120 specie native australiane. E per questo si è deciso di portare avanti il programma che ha come obiettivo la salvaguardia di 20 specie di mammiferi, 20 di uccelli e 30 di piante a rischio estinzione. In realtà l'Australia, come riporta il Guardian, ha uno dei peggiori record di estinzione al mondo: dall'arrivo degli europei, sono scomparse almeno 29 specie di mammiferi, mentre altre 1800 risultano minacciate. I numeri in mano al governo federale dicono che circa 20 milioni di gatti della nazione uccidono almeno 75 milioni di animali nativi al giorno e che il più piccolo dei felini sia responsabile di 28 delle 29 estinzioni degli ultimi 200 anni.

Il piano quinquennale per l'uccisione dei gatti selvatici

E quindi sarà caccia al gatto selvatico. Tra gli strumenti lanciati per perseguire questo obiettivo c’è anche una app per smartphone, FeralCatScan, che consente di segnalare l’avvistamento di eventuali esemplari di felini. “Stiamo tracciando una linea sulla sabbia oggi – ha detto il ministro Hunt – che dice: ‘per il nostro orologio, e la nostra ora, stop altre estinzioni di specie’. È difficile, è una sfida, ma possiamo fare molto e meglio“. Canberra investirà in questo programma di salvaguardia delle specie 6,6 milioni di dollari, per lo più destinati all’eliminazione di gatti randagi e selvatici. Ovviamente la decisione ha fatto andare su tutte le furie le associazioni animaliste australiane e internazionali.  “E’ molto importante sottolineare che non odiamo i gatti”, si è difeso alla radio Gregory Andrews, nominato Commissario per le specie minacciate. “Però non possiamo più tollerare il danno che stanno facendo alla nostra fauna selvatica. Oltre 120 specie sono a rischio estinzione e la scienza ha dimostrato, con evidenza cristallina, che la più grande minaccia sono proprio i gatti”. “E’ un provvedimento necessario” conclude Andrews.

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