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L’attacco dell’orso in Trentino. L’anziano ha aggredito l’animale, lo dice la provincia

Il responsabile settore grandi carnivori, servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, parla di “colpo di scena” relativa alla vicenda del presunto attacco subito da Angelo Metlicovec, nei pressi del lago di Terlago nella Valle dei Laghi in Trentino. “Sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa” dice l’Enpa.
A cura di Biagio Chiariello
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“C’è un vero colpo di scena nella vicenda relativa alla presunta aggressione di un orso ai danni di un escursionista trentino, al quale Enpa rinnova gli auguri di pronta guarigione”. A riferirlo a ‘Radio 3 Scienza’ è stato Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento. Sarebbe dunque stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa, spiega l’associazione in una nota. Groff, citando la testimonianza resagli dallo stesso Angelo Metlicovez, “chiarisce infatti che l’idraulico settantenne di Cadine ha attaccato l’orso a colpi di bastone perché terrorizzato dalla comparsa improvvisa del plantigrado”. Insomma, “dalle parole del responsabile grandi carnivori di Trento emerge una ricostruzione molto diversa da quella circolata nelle ore immediatamente successive all’episodio. Ricostruzione sulla quale Enpa aveva immediatamente espresso dubbi e perplessità”. Sulla dinamica dell’attacco vanno comunque ancora chiariti ulteriori elementi, quali – ad esempio – l’eventuale presenza dei cuccioli dello stesso orso o il ruolo giocato avuto dal cane nell’innervosire il plantigrado.

“Al presidente Rossi e all’amministrazione provinciale di Trento, che hanno dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione né di informare o sensibilizzare i cittadini sui comportamenti corretti da tenere, chiediamo di trarre le necessarie conseguenze, fermando una inaccettabile caccia all’orso“, dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. “Al Presidente del Consiglio Gentiloni chiediamo di non concedere ulteriori ‘privilegi venatori’ alla provincia autonoma di Trento, alla quale sono già stati delegati ampi poteri per la “gestione” della fauna selvatica. Che, lo ricordo, è patrimonio indisponibile dello Stato”, aggiunge la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. “Lo Stato non può sempre abdicare alle proprie competenze vista anche l’esperienza fallimentare sinora maturata dalla Provincia di Trento, incapace finanche di spiegare ai suoi cittadini quali comportamenti adottare in natura”, conclude Enpa.

Il caso dell'orso in Trentino

I fatti oggetto della polemica risalgono allo scorso 22 luglio. Angelo Metlicovec aveva raccontato che mentre passeggiava col suo cane sul sentiero che dai laghi di Lamar porta al lago di Terlago, verso il Doss del Ghirlo, si era trovato faccia-a-faccia con l’orso. A seguito dell’aggressione aveva portato qualche ferita lieve ed era stato ricoverato in ospedale. La vicenda era diventata subito materiale di dibattito tra animalisti e istituzioni: i primi tutelavano l’animale, le altre avevano emesso un ordine di cattura e per il palmipede (che ancora oggi, comunque, è ‘a piede libero’.

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