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L’associazione alpini al fianco del piccolo Davide, pagherà le cure per ridargli speranza

Il bimbo soffre di una rarissima malattia che non ha cure specifiche ma solo trattamenti sperimentali troppo costosi e proibitivi per lafamiglia.
A cura di A. P.
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Davide è un bimbo vicentino di 2 anni affetto da una rarissima malattia genetica che porta al mal funzionamento del canale del potassio nel cervello con conseguenti crisi  epilettiche continue e un ritardo nello sviluppo psicomotorio. Una sindrome che non ha cure  specifiche ma solo protocolli sperimentali costosissimi, circa 8 mila euro ogni due mesi,  e di fatto proibitivi per la famiglia. Per questo in suo aiuto sono accorsi ora gli alpini dell’Associazione  Montegrappa, pronti a pagare un intero ciclo di terapie sperimentali che permeterranno di dare nuova speranza al piccolo e alla sua famiglia.

Come racconta Il Giornale di Vicenza, con voto unanime infatti il consiglio del direttivo dell’Ana ha stabilito la donazione di 7 mila euro all'associazione “Il Sogno di Davide”, la onlus aperta dai genitori del piccolo per raccogliere fondi da destinare alle sue cure. I fondi serviranno a coprire le spese per uno dei prossimi viaggi della speranza a Tel Aviv, in Israele,  dove si trova  l’unico centro al mondo dove vengono praticate le speciali sedute di terapia. Per questioni di bilancio la somma verrà donata alla famiglia all’inizio del prossimo anno, e quindi sarà utile da gennaio, nel frattempo verranno usati altri fondi donati alla onlus.

"Non sappiamo davvero come ringraziare i nostri alpini, non avremmo mai sperato in un gesto di generosità così grande, questa notizia ci dà un sollievo e una gioia così grande, davvero difficile da spiegare a parole. Possiamo dire solo grazie, grazie, grazie!" hanno dichiarato i genitori del bimbo, Elisa e Filippo, una giovane coppia di Cassola. "Dopo mille ricerche abbiamo trovato un metodo che aiuta proprio i bambini affetti da patologie rare con ritardo dello sviluppo psicomotorio, potenziando al massimo le loro capacità individuali, a volte con risultati sorprendenti. Il nostro scopo è di accedere il più possibile a questo tipo di fisioterapia perché anche Davide ha il diritto di giocare e correre, anche se dovrà lottare molto per farlo, ma noi non ci arrenderemo" hanno conclusi la mamma e il papà del piccolo Davide

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