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L’assessore al bilancio di Livorno (M5S) non si dimette dopo avviso di garanzia: è polemic

Avviso di garanzia, tra gli altri, per l’assessore al Bilancio della giunta livornese a Cinque Stelle di Filippo Nogarin: Gianni Lemmetti, che assieme ad altri 15 ex dirigenti delle giunte targate Partito Democratico sarebbe sotto indagine a causa della recente gestione dell’azienda di rifiuti del Comune di Livorno, che ha portato all’avvio della procedura di concordato preventivo, ha deciso di non dimettersi. Gli esponenti del Pd nazionale attaccano il M5S.
A cura di Charlotte Matteini
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Filippo Nogarin, primo giorno da sindaco di Livorno

Un avviso di garanzia ha raggiunto l'assessore al Bilancio della Giunta a cinque stelle livornese a guida Nogarin, Gianni Lemmetti. L'assessore grillino sarebbe indagato nell'ambito dell'inchiesta su Aamps Spa, l'azienda dei rifiuti di Livorno, controllata al 100% dal Comune toscano. La reazione di Lemmetti è stata subito pronta: "Non mi dimetto", ha dichiarato non appena raggiunto dalla notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Livorno.

Da molti mesi l'assessore è finito nel mirino dei dipendenti della municipalizzata a causa della procedura di concordato preventivo che ha deciso di avviare per porre rimedio ai buchi di bilancio presenti nei conti di Aamps da numerosi anni. Oltre a Lemmetti, altre tre persone hanno confermato di aver ricevuto un avviso di garanzia: l’ex sindaco Alessandro Cosimi, l’ex amministratore unico della municipalizzata Angelo Rosi e l'ex responsabile dell’ufficio Ambiente del Comune Leonardo Gonnelli.

Stando alle indiscrezioni della Procura, quindici sarebbero gli indagati e l'indagine verterebbe sulle vecchie gestioni del Partito Democratico e la nuova amministrazione del Movimento 5 Stelle. Le accuse sono varie e vanno dal falso in bilancio alla malversazione ai danni dello Stato, dall’omissione di atti d’ufficio all’abuso d’ufficio.

L’ex sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha dichiarato di aver “assoluta fiducia nella magistratura” e di avere “una altrettanto assoluta serenità rispetto all’operato di 10 anni alla guida di Palazzo civico”. Parla poi di eventuali errori, che però, secondo lui, non sarebbero ascrivibili alle ipotesi di reato formulate dalla Procura livornese: “Possono esserci stati errori ma ho sempre mantenuto una linea di serietà e di attenzione ai limiti di quel che si può o non si può fare: al tempo stesso confesso la mia amarezza perchè ho la reputazione di essere una persona perbene e questa cosa mi fa stare male”.

Ovviamente la presa di posizione dell'assessore al Bilancio in quota cinque stelle non ha lasciato indifferenti gli avversari politici, che hanno cercato di stigmatizzare la scelta di non dimettersi, nonostante i grillini abbiano sempre sostenuto che se raggiunti da avvisi di garanzia avrebbero lasciato la poltrona. Il deputato dem Andrea Romano, sbagliando obiettivo però, ha twittato, : "Avviso di garanzia a sindaco Livorno Nogarin e assessore bilancio: nel garantismo, ci dicano però cos’altro hanno combinato #malgoverno5S”, scatenando la rabbia del sindaco grillino Filippo Nogarin, che ha risposto alla frecciata: “Mi dispiace dover smentire ancora una volta Romano ma al sottoscritto non è stato recapitato alcun avviso di garanzia nell’ambito dell’indagine su Aamps”.

Non solo nel Pd nazionale, ma anche in quello toscano la Giunta Nogarin viene attaccata: "Perché questo silenzio quando non hanno mai perso occasione per sparare sentenze e attaccare in maniera violenta gli avversari politici facendo del giustizialismo la propria bandiera elettorale? Perché questa doppia morale di ergersi a giudici popolari solo a patto che siano altri ad essere accusati? Capiamo che Grillo e il direttorio siano in imbarazzo e in effetti il silenzio che arriva da Genova, da Roma e da Livorno è forse più eloquente di tante parole", sostengono il vicesegretario e il responsabile enti locali del Pd toscano, Antonio Mazzeo e Stefano Bruzzesi, insieme al capogruppo in Regione Leonardo Marras.

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