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L’Aquila, sindaco Cialente si dimette: “Non sono più credibile”

Massimo Cialente ha deciso di dimettersi dopo la bufera che ha coinvolto la sua giunta comunale, in merito a presunte tangenti relative al post terremoto in Abruzzo.
A cura di Andrea Parrella
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Il Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente si è dimesso. E' stato proprio lo stesso primo cittadino Cialente durante una conferenza stampa nel tardo pomeriggio, a dare la notizia del suo passo indietro, motivandolo con un totale decadimento di credibilità nei confronti della sua persona. La città nei giorni scorsi era stata scossa dall’ennesima storia di tangenti legate alla ricostruzione post sisma. Tuttavia, in questa circostanza, la questione riguarda direttamente l’amministrazione comunale. Al centro il vice sindaco Roberto Riga indagato per una tangente da 30 mila euro. Cialente ha detto: “Me ne vado, è giusto così. Ce l’avete fatta, me ne vado per un avviso di garanzia mandato nemmeno a me, ma al mio vice” ha detto Cialente in un’intervista al Fatto Quotidiano.

Pur facendo mea culpa Cialente non ha rinunciato ad utilizzare un tono polemico: “Pago io per tutti, non è possibile continuare in questo modo. Ogni giorno accuse, sospetti, indagini. Roba che non mi ha mai scalfito, eppure sono io a metterci la faccia, perché tutti mi hanno lasciato solo tra gli interessi di chi vuole far soldi col terremoto e la politica di Roma che non si decide a prendere misure serie per far rivivere L’Aquila. Allora basta, vado via”. Roberto Riga, il vicesindaco, è finito sotto inchiesta per presunte tangenti.

Lo scorso maggio aveva protestato, consegnando la propria fascia tricolore per l'immobilismo relativo alla ricostruzione post sisma: "Città umiliata, stiamo crepando" disse. Il sindaco, ormai ex, ha aspettato due giorni dopo l'inchiesta su tangenti, appalti e costruzioni. Nel merito della questione ha inoltre aggiunto: "Mi sento profondamente tradito, perché in quell'inchiesta rientrano nomi a me vicini di persone che avrebbero speculato su quelle macerie".

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