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L’Aquila: 24 famiglie evacuate dalle case costruite dopo il sisma. “Pilastri marci”

Ventiquattro famiglie residenti a Coppito sono state evacuate: da giorni udivano strani rumori nelle pareti. Un sopralluogo tecnico ha rivelato che i pilastri di legno erano immersi nell’acqua ristagnante a causa dell’impermeabilizzazione non adeguata”.
A cura di Davide Falcioni
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Sono passati poco più di otto anni, ma sono state già evacuati 24 alloggi  del progetto ‘Case’ di Coppito 2, a L’Aquila: all'origine dell'ordinanza di sgombero il danneggiamento delle travi strutturali in legno, a causa di infiltrazioni di acqua. A constatare i problemi sono stati i tecnici del Comune, che nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo in seguito al quale è stato immediatamente disposto lo sgombero: le 23 famiglie residenti della Piastra 1, 67 persone in totale, sono temporaneamente ospitate all’hotel Amiternum. Sul posto, oltre ai tecnici, sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la dirigente Comunale Enrica De Paulis.

A richiedere un intervento dei tecnici erano stati alcuni residenti che avevano udito dei rumori sospetti provenire dalle pareti delle abitazioni. Il sopralluogo ha rivelato che a causa delle abbondanti e prolungate infiltrazione d'acqua la struttura portante degli alloggi è a rischio stabilità. Tutte le famiglie evacuate hanno trovato una sistemazione alternativa provvisoria, anche se questa mattina ci sarà l'incontro decisivo con gli uffici dell'assistenza alla popolazione: gli sfollati potranno scegliere tra gli alloggi liberi in altre piastre del progetto Case.

Fabio Pelini, assessore all'assistenza alla popolazione del Comune de L'Aquila, ha dichiarato al quotidiano NewsTown: "Trattandosi di uno sgombero improvviso – la dirigente ha definito la situazione molto grave – non abbiamo potuto scaglionare l'uscita delle famiglie dagli alloggi della piastra. Andrà gestita la fase ‘tampone', tra lo sgombero e l'assegnazione di un altro alloggio; le famiglie dovranno scegliere tra gli appartamenti disponibili, e poi andranno allacciate le utenze: con la procedura della somma urgenza, comunque, gli enti erogatori riescono a muoversi con estrema celerità". La dirigente comunale addetta al sopralluogo ha poi aggiunto: "Nel corso della normale manutenzione ordinaria, l'ingegnere responsabile della squadra ha notato una spaccatura orizzontale in corrispondenza del basamento su un lato dell'edificio. Si è insospettito e ha fatto aprire: la struttura perimetrale portante, fatta di pilastrini di legno molto ravvicinati, era immersa nell'acqua ristagnata. Rimuovendo la pavimentazione, si è capito che si tratta di infiltrazione d'acqua piovana che è penetrata alla base perché la guaina di impermeabilizzazione non è stata fatta risalire a dovere come protezione. La struttura in legno è fatta bene, ma ha bisogno di una protezione maggiore".

Cosa è il progetto "Case"

Realizzato dopo il terremoto del 6 aprile 2009, il progetto ‘Case’ fu avviato dal governo Berlusconi. Diciannove ‘news town’ costruite in tempi record, per un totale di 4.450 appartamenti, costati un miliardo di euro. Gli alloggi, nei periodi di massima emergenza, hanno garantito ospitalità fino a 15mila persone. Alcuni anni fa erano crollati dei balconi del progetto Case di Cese di Preturo: l’episodio ha portato ad un’inchiesta giudiziaria con 37 indagati.

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