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Puppato espulsa dall’Anpi per il suo Sì al referendum. Il presidente: “Decisione giusta”

A seguito del sostegno al Sì al referendum costituzionale espresso pubblicamente qualche mese fa, l’onorevole dem Laura Puppato si è vista rifiutare il rinnovo dell’iscrizione all’Anpi dalla sezione di Montebelluna, poi effettuata a Crespano dal Grappa, per ordine del presidente provinciale di Treviso, Umberto Lorenzoni. “Non appena dalla sezione di Crespano mi arriverà la richiesta di rinnovo della Puppato, gliela straccerò e le ridarò indietro i soldi dell’iscrizione: chi fa propaganda per il ‘sì’ al referendum, di fatto, fa propaganda contro l’Anpi”, sostiene Lorenzoni.
A cura di Charlotte Matteini
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Laura Puppato presenta la sua candidatura alle primarie del centrosinistra

La sua presa di posizione pubblica a favore della riforma costituzionale, che verrà vagliata dagli elettori al referendum del prossimo 4 dicembre, ha provocato la sua espulsione dall'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani d'Italia, da sempre schierata per il No. Stando alla ricostruzione fornita dalla stessa senatrice del Partito Democratico, in seguito alla sua dichiarazione favorevole alla riforma Boschi, nel luglio scorso la sezione Anpi di Montebelluna le avrebbe negato il rinnovo della tessera annuale. Nel tentativo di ottenere nuovamente l'iscrizione all'Anpi, la Puppato ha cercato di tesserarsi in un'altra sezione, quella di Crespano del Grappa, ma anche questo sarebbe caduto nel vuoto. "A luglio alla sezione di Montebelluna dell’Anpi, Sergio Brunello, su mia precisa richiesta, ha rifiutato di rinnovarmi la tessera. Un atteggiamento assurdo, che non capisco. Ma non mi sono persa d’animo: l’ho rinnovata a Crespano, dove il responsabile, Lorenzo Capovilla, mi ha accolta a braccia aperte ringraziandomi", spiega la Puppato, che però, nonostante abbia materialmente la tessera della nuova sezione tra le mani e abbia regolarmente pagato la quota d'iscrizione annuale, sarebbe di fatto sull'orlo dell'esclusione a causa della presa di posizione del presidente Anpi della provincia di Treviso, che non vuole assolutamente una detrattrice del No tra le sue fila.

E infatti Umberto Lorenzoni, presidente dell’Anpi di Treviso e fondatore di un comitato Anpi per il No, ha dichiarato: "Non appena dalla sezione di Crespano mi arriverà la richiesta di rinnovo della Puppato, gliela straccerò e le ridarò indietro i soldi dell’iscrizione: chi fa propaganda per il ‘sì' al referendum, di fatto, fa propaganda contro l’Anpi. E quelli di Crespano mi sentiranno, poiché sembrano non essere al corrente della direttiva nazionale dell’associazione che dice chiaramente che si vota ‘no'. Già nel maggio scorso si ventilò una possibile espulsione della senatrice democratica dall'Anpi e la notizia creò una forte polemica, poi rientrata. Ma adesso la situazione sembra essersi complicata, anche se le ultime versioni disponibili sembrano in qualche modo contrastare con le dichiarazioni fornite da Laura Puppato.

"La Puppato? Non si è presentata per rinnovare la tessera. Ma se fosse venuta avremmo dovuto chiedere al provinciale cosa fare", hanno dichiarato dalla sezione di Montebelluna, sostenendo di doversi rivolgere al presidente di Treviso, Lorenzoni, per riuscire a districare la situazione. Presidente che però, a leggere le pubbliche dichiarazioni, sembra non aver alcuna intenzione di riammettere "chi fa propaganda per il Sì" nell'Anpi provinciale.

Da quando la vicenda è divenuta di dominio pubblico, l'onorevole Puppato sta ricevendo la solidarietà di molti presidenti delle sezioni provinciali di Treviso, che si sono schierati a suo fianco sostenendo l'insussistenza della posizione del presidente trevigiano Lorenzoni. "Ringrazio gli attivisti e i presidenti che in queste settimane mi stanno supportando e spero ci sia anche una presa di posizione pubblica del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, visto che il punto di vista di Lorenzoni è non solo fuori da ogni logica, ma soprattutto contrario ai valori democratici a cui l'associazione dei partigiani si ispira da sempre. Mi hanno particolarmente colpita i messaggi dei tanti iscritti che mi hanno offerto di tesserarmi nelle loro sezioni, anche se l’hanno dovuto fare privatamente. Il clima che si respira oggi in Anpi è molto triste”, ha dichiarato la senatrice ai microfoni di Fanpage.it.

“Il PD non espelle nessuno e credo che l’Anpi dovrebbe prenderne almeno esempio, l’associazione che onora chi ha combattuto per la libertà non può espellere chi è in dissenso con una parte della loro dirigenza. Farò ricorso ai probiviri, non per me ma per chi è morto per permettermi di vivere in una Repubblica democratica", ha concluso l'onorevole Puppato.

In seguito allo scoppio della polemica, è intervenuto in serata il presidente nazionale dell'Anpi, sottolineando che la decisione presa da Lorenzoni era assolutamente corretta: "Il comitato provinciale di Treviso sostiene che la senatrice non si limita ad avere un’idea contraria alla linea decisa dal congresso dell’Anpi, ma si mobilita, fa propaganda contro quella linea con la costituzione di comitati e banchetti per il sì. Esiste un deliberato del primo Comitato nazionale, che si è riunito il 24 maggio, sui limiti alla dissidenza. In questo deliberato si raccomanda di non manifestare atteggiamenti contrastanti con la linea assunta dal congresso dell’Anpi a favore del no. Se la senatrice partecipa a banchetti per il sì’, si tratta di un atto apertamente contrario a quanto deciso dal congresso e idealmente si mette fuori. In altri termini, gli associati dell’Anpi non possono non tener conto di quello che l’Anpi stesso ha deciso. La dissidenza è consentita, ovviamente, ma un certo senso di appartenenza bisogna averlo”, ha dichiarato il presidente Smuraglia.

"Il comitato provinciale di Treviso riferisce che la senatrice Puppato ha avuto una tessera dell’Anpi, ma da una sezione che non è quella territorialmente competente, violando in questo caso il regolamento, che lo vieta. Non saranno prese decisioni disciplinari contro nessuno. Il Comitato provinciale di Treviso chiede alla senatrice di poter discutere con lei sulle modalità di stare nell’associazione. Il mio consiglio è che si incontrino e chiariscano questa vicenda”.

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