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L’amore malato di Kimberli, trans straziata dall’amante con 94 coltellate

Kymberli, all’anagrafe Gilberto Manoel Da Silva, trans, 45enne, è stata massacrata da 94 coltellate dal compagno Mirco Alessi. Il 42enne è stato identificato da un’amica della vittima scampata all’agguato. Mariela Josefina Santos Cruz, un’altra amica della vittima presente al momento dell’aggressione omicida è anche lei morta per le coltellate.
A cura di Angela Marino
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Kimberli e Mirco Alessi
Kimberli e Mirco Alessi

Via Fiume, siamo nel cuore del centro storico di Firenze, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella. Un uomo esce correndo dal palazzo al civico 1. Ha la faccia sconvolta, i vestiti insanguinati, infila lo sportello di una Citroen C1 rossa e sfreccia via lontano. Pochi attimi prima un ragazza si getta dalla finestra dello stesso stabile, atterra al suolo malandata, ma viva, gridando aiuto. Nell'androne del palazzo che entrambi hanno lasciato ci sono due donne morte: una è Kymberli, all'anagrafe Gilberto Manoel Da Silva, trans, 45enne, straziata da 94 coltellate; l'altra è Mariela Josefina Santos Cruz, la sua amica.

Il quarantaduenne a bordo della Citroen guida verso Santa Croce sull'Arno, dove mette fuori uso l'impianto satellitare per non essere rintracciato dai carabinieri, che chiama più volte, sfidandoli a prenderlo. Chiama i genitori: "Ho fatto una cazzata". Arrivato in un paese a pochi chilometri da Livorno sostituisce la targa della sua auto con quella di un veicolo in sosta. In queste condizioni arriva a Cecina, dove ruba il telefono di una passante e chiama ancora una volta il 112 vantandosi di aver lasciato due "sorprese" a Firenze. Alla fine a Monticiano (Siena), i carabinieri ai quali aveva telefonato decine di volte in preda a un delirio narcisistico, gli mettono le manette.

È la storia di Mirco Alessi, accusato di aver ucciso Kymberli, la trans con cui aveva una storia da anni e la sua amica Mariela, la cui unica colpa era quella di trovarsi nell'appartamento dell'amante di Alessi quel maledetto 29 giugno. Quarantadue anni, cresciuto a Signa in una famiglia di titolare di un'attività di pelletteria, Mirco non aveva ma fatto colpi di testa. L'unico azzardo era stato quello di prendere in gestione una edicola a Porto di mezzo. Voleva dimostrare di essere in grado di vivere con un'impresa tutta sua, ma l'attività fallisce rapidamente costringendolo a tornare nella pelletteria di famiglia. Naufraga anche il matrimonio con la moglie e il 42enne si trasferisce in un appartamento a Firenze, in via Palazzuolo. Dopo la fine della sua relazione, quell'uomo schivo e timido comincia a frequentare Kymberli, all'anagrafe Gilberto Manoel Da Silva, bella transessuale di origini brasiliane. La loro relazione dura anni tra litigi e riconciliazioni, fino a quando le richieste di soldi di Kimberli non diventano pressanti così come le minacce di rivelare la loro storia.

Così Mirco, uomo timido e gentile, quasi sempre remissivo al limite della passività decide di farla finita uccidendo la sua amante. Si dirige nel suo appartamento e la aggredisce con quasi cento coltellate. Un massacro che diventa mattanza quando l'uomo si accorge che in casa ci sono altre due donne: Mariela e un'altra giovane amica della donna. La prima muore dissanguata dopo che Alessi le ha aperto il fianco con il coltello, la seconda si lancia dalla finestra per sfuggire alla  sua furia assassina. La sua testimonianza identifica nel 42enne di Signa il macellaio che ha ucciso le due due amiche. Oggi Alessi è accusato di duplice omicidio volontario pluriaggravato e tentato omicidio. Non si è mai pentito.

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