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L’allevamento fallisce, barboncino pignorato e venduto all’asta per 300 euro

Il cane venduto con sedie e mobili perché considerato animale usato per fini commerciali e non animale di compagnia essendo di proprietà di un allevamento.
A cura di Antonio Palma
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Può un animale come il cane essere pignorato e venduto all'asta a causa dei debiti del suo padrone? Nonostante le recenti leggi in materia, che hanno modificato il codice di procedura civile con l'aggiunta di appositi provvedimenti  che allargano il campo delle cose mobili assolutamente impignorabili, sembrerebbe ancora di sì. È quanto accaduto infatti la settimana scorsa a Pisa dove è andata in scena  una insolita asta all'istituto vendite giudiziarie. All'incanto insieme ad altri beni come tavoli, sedie e vasi, è finita una femmina di barboncino toy di circa 8 anni, Minù, con una base d'asta di 200 euro. Dopo alcuni rilanci il cane infine è stato acquistato per 300 euro.

La notizia ha scatenato la reazione di molte associazioni animaliste che si sono mobilitate affinché il cane finisse in mani sicure. Alla fine ci sono riuscite visto che Minù  è stato acquistato da una giovane di Pietrasanta (Lucca) proprietaria di un'azienda agricola, Francesca Bartelletti Fiorentini, supportata anche dall'associazione "Code nel cuore", che ha promosso una raccolta fondi per il cane che necessita di cure veterinarie perché soffre di una dermatite cronica. La storia ha colpito anche gli stessi impiegati e dirigenti dell'istituto di vendite giudiziarie che prima della vendita  hanno fatto un raccolta fondi per assicurare che Minù restasse in buone condizioni di salute.

In effetti, seppur molto singolare, la vendita dell'animale è consentita dalla legge perché, come spiega studiocataldi.it, il barboncino era di proprietà di un allevamento  e dunque non considerato come cane di compagnia e affetto ma solo come oggetto detenuto per fini produttivi e commerciali. La legge infatti esclude la pignorabilità solo degli "animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali e, ancora, gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli".

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