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L’aeroporto di New York bloccato da un'”invasione” di tartarughe

L’aeroporto JFK è stato ieri bloccato per alcune ore per arginare una piccola “invasione” di tartarughe provenienti dalla vicina baia.
A cura di D. F.
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Momenti di panico ieri all'aeroporto JFK di New York, dove i passeggeri in attesa di partire e i molti altri presenti all'interno dello scalo sono stati tenuti letteralmente in ostaggio. Terrorismo? No, bensì quaranta tartarughe della specie Malaclemys Terrapin (tartarughe dal dorso di diamante), emerse dalla Jamaica Bay che circonda le piste di decollo ed atterraggio provocando problemi ai velivoli impegnati nelle operazioni di preparazione alla partenza. Il tutto si è verificato intorno alle 17 newyorkesi. Secondo le autorità aeroportuali, alcuni velivoli sono stati per breve periodo costretti a mettersi in coda, fino al momento in cui gli animali sono stati posti sotto la sorveglianza degli specialisti della Port Authority, che di regola raccolgono le tartarughe per liberarle in una delle aree limitrofe dove possono muoversi senza pericolo per sé né per la sicurezza del traffico aereo.

La procedura, infatti, è tutt'altro che sconosciuta agli addetti del principale scalo della Grande Mela. La Jamaica Bay è infatti uno dei luoghi prediletti dalle annuali migrazioni di questi animali, che vi transitano normalmente per insediarvisi a deporre le uova, appunto, tra giugno e luglio. Episodi del genere, con decine di tartarughe (che misurano intorno ai 15-20 cm di diametro), si verificano quasi ogni anno (nel 2016 si sono contati 400 "invasori"). Due anni fa sono state installate barriere di plastica per prevenire le intrusioni. Ma, a quanto pare, per queste tartarughe, o almeno le più audaci tra loro, non sono sufficienti.

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