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L’accusa dello storico: Coco Chanel era una spia nazista

Nel libro A Letto Con Il Nemico. La Guerra Segreta Di Coco Chanel, lo storico Hal Vaughan racconta dei rapporti della stilista francese con i tedeschi.
A cura di Alfonsina Merola
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Coco Chanel era una spia tedesca.

Questa è la rivelazione sconcertante dello storico americano Hal Vaughan.

Foto d'epoca della nota stilista francese

Un libro appena uscito sostiene che la stilista francese Coco Chanel fosse un antisemita e una spia nazista. In A Letto Con Il Nemico. La Guerra Segreta Di Coco Chanel, lo storico americano Hal Vaughan, sostiene che la stilista fosse un'agente dell' Abwehr, intelligence militare tedesca che ha intrapreso missioni di guerra a Berlino e Madrid.

Gabriel Chanel finora era stata considerata una rivoluzionaria nell'ambito della moda femminile, per aver liberato le donne dagli asfissianti e stretti corsetti  e per aver introdotto nel guardaroba del gentil sesso i pantaloni, un indumento di cui oggi non si pùò far a meno. Da oggi però le verrà affibbiato anche l'appellativo di spia.

Il libro di ben 300 pagine è basato su documenti scovati in archivi tedeschi, francesi, inglesi e svizzeri. Dal libro di Vaughan si evince che la stilista fosse stata reclutata per aiutare l'esercito nazista nella difesa ed il suo nome in codice fosse Westminster, agente F-7124.

Attraverso questa seconda occupazione potè conoscere persone di una certa importanza ed influenza come il barone Hans Gunther von Dincklage, di cui si innamorò perdutamente, intrattenendo una lunga relazione. Inoltre, intraprese dei viaggi per reclutare nuove spie in Marocco e in Spagna, nel 1944 ricevette una grande somma di denaro da un'agente della Gestapo.

Hal Vaughan la definisce: "Genio della moda ma anche una persona ingenua e influenzabile" ed è stato probabilmente per questo che si è ritrovata a vestire gli indumenti di spia.

Dal suo canto, Chanel ha sempre negato di aver collaborato con il regime anche se al termine della guerra venne stranamente arrestata e subito liberata grazie all'intervento del suo amico influente Winston Churchill.

La casa di moda Chanel ha commentato, spiegando che le affermazioni contenute nel libro non possono essere provate e ha chiuso la discussione dicendo: "Sono stati scritti più di 57 libri su Gabriel Chanel, vi invitiamo a leggerne alcuni più seri".

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