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L’accusa del Times: “La Turchia tratta con Isis”. I jihadisti conquistano Kobane

Ankara avrebbe liberato oltre 180 jihadisti (fra cui due britannici) in cambio di 46 diplomatici turchi e tre iracheni rapiti nei mesi scorsi. Intanto, i miliziani dello Stato Islamico issano la bandiera a Kobane.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sarebbe stato uno scambio di prigionieri tra la Turchia e i miliziani dell’Isis. Lo rende noto il quotidiano britannico Times, che riferisce della liberazione di 180 jihadisti, fra cui due britannici, in cambio di 46 diplomatici di Ankara e tre iracheni, catturati dallo Stato islamico cinque mesi fa quando i jihadisti avevano preso la città di Mosul, nel nord dell'Iraq. I due islamici provenienti dal Regno Unito sarebbero lo studente 18enne Shabazz Suleman e Hisham Folkard, di 26 anni. I loro nomi erano in una lista fatta emergere dallo stesso Times e confermata da fonti dell’Isis.

L'Isis prende Kobane

Nel frattempo lo Stato Islamico avrebbe issato la propria bandiera nera su una palazzina nella zona orientale di Kobane, terza città della Siria – a maggioranza curda – al confine con la Turchia al centro di una dura battaglia da settimane. Lo riferiscono alcuni media arabi che citano testimoni turchi. I jihadisti sarebbero entrati in possesso di una collina strategica nei pressi di Kobane da cui può tenere sotto controllo tutta l'area. Nel contempo continuano gli scontri. venti miliziani jihadisti sarebbero stati uccisi nella notte di domenica in un'imboscata delle forze curde dopo essersi infiltrati nel settore est della cittadina siriana.

Donna kamikaze curda si fa esplodere

Sempre a Kobane, una donna kamikaze curda si è fatta esplodere accanto a una postazione dei miliziani di Isis, uccidendo diversi jihadisti. A dare la notizia è Rami Abdel Rahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale “l'azione ha causato morti ma non ci sono ancora conferme sul numero esatto”. Rahman ha aggiunto che è il primo caso di cui si ha notizia di una combattente donna curda che si fa saltare in aria in un attentato suicida contro lo Stato Islamico, per quanto non si tratti della prima volta in assoluto per una donna kamikaze curda.

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