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Kuwait: attentato suicida in una moschea piena di fedeli, vittime e feriti

L’attentato contro la moschea sciita Imam al-Sadiq, nel centro di Kuwait Ciry, sarebbe stato rivendicato dall’Isis.
A cura di Susanna Picone
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Terrore questa mattina in Kuwait. Un kamikaze si è fatto saltare in aria nella moschea di Al-Imam al-Sadeq, nel centro di Kuwait City, durante le preghiere del venerdì. Il bilancio provvisorio – riferisce l’emittente Sky News Arabia – parla di almeno 15 morti e una cinquantina di feriti ma potrebbe aggravarsi dato che la moschea sciita presa di mira era piana di fedeli per il secondo venerdì di Ramadan. Secondo quanto riferiscono testimoni oculari all'emittente televisiva panaraba al Jazeera, un uomo è entrato nella moschea con indosso una cintura esplosiva e si è fatto saltare in aria al grido di “Allah è grande”. In Kuwait gli sciiti rappresentano circa il 30% della popolazione che è complessivamente di 1.3 milioni di abitanti.

Attacco in Kuwait rivendicato dall’Isis –  L’attacco di questa mattina, che arriva nello stesso giorno di quelli in Francia e in Tunisia, sarebbe stato rivendicato dallo Stato Islamico. La rivendicazione è giunta con un post pubblicato sui social network, in cui l'attentatore viene identificato come Abu Suleiman al-Muwahed. La moschea di Kuwait City sarebbe stata scelta perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita”. Lo scorso maggio la “Provincia di Najd” aveva già rivendicato altri due attacchi contro la comunità sciita.

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