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Kobane resiste all’avanzata dell’Isis: aereo USA lancia armi e medicinali ai curdi

I guerriglieri del Ypg continuano a resistere all’avanzata dei miliziani dello Stato Islamico: la Turchia lascia passare peshmerga dall’Iraq e un aereo C-130 Usa ha lanciato aiuti a Kobane.
A cura di Davide Falcioni
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Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato il via libera del governo al passaggio dei guerriglieri peshmerga curdi attraverso il confine: i combattenti raggiungeranno Kobane, dove daranno man forte alla popolazione locale da settimane impegnata in una strenua resistenza contro l'avanzata dei miliziani dell'Isis. Nel frattempo è stata diffusa la notizia che l'esercito americano ha paracadutato armi, munizioni ed altro materiale bellico proprio su Kobane, città vicina al confine turco. Lo ha rivelato ieri sera il Centcom, Centro di comando americano per il Medio Oriente e l'Asia centrale. Un aereo C-130 americano ha effettuato diversi lanci di materiale fornito dalle autorità curde in Iraq allo scopo di dare un importante sostegno alle migliaia di persone assediate a Kobane e impegnate nel tentare di resistere all'offensiva dello Stato Islamico.

Chi sono i guerriglieri curdi del YPG

Malgrado l'arrivo degli aiuti militari la situazione a Kobane continua ad essere critica: la città continua ad essere perennemente sotto minaccia e solo la strenua resistenza dei curdi ne ha evitato la capitolazione. Un portavoce ha ringraziato per l'invio di armi e ribadito che "sono di grande aiuto": "Ringraziamo l'America per il suo sostegno", ha detto Redur Xelil. La mossa degli Stati Uniti non era infatti scontata: la resistenza curda è guidata dal gruppo Ypg – Unità di protezione popolare – organizzazione armata del PKK, il Partito dei Lavoratori Curdo guidato da Ocalan e considerato dagli Stati Uniti un gruppo terroristico per la sua ideologia anticapitalista e di sinistra radicale. Per la sua collocazione politica il Pkk è guardato con estrema diffidenza dal governo turco, che infatti da settimane ha posizionato i carri armati a meno di un chilometro dal confine senza tuttavia dare il via libera a nessuna azione di aiuto ai curdi

Sulla spinosa questione Barack Obama ha telefonato sabato al collega turco, Recep Tayyip Erdogan, per comunicargli i piani statunitensi. "Comprendiamo le preoccupazioni turche ma lo Stato islamico è un nemico comune" di Usa e Turchia, ha detto il numero uno della Casa Bianca.

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