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Kenya, morto musulmano che salvò cristiani dai terroristi: “O ci uccidete tutti o nessuno”

Nel dicembre scorso l’insegnante fu tra i primi ad opporsi quando i terroristi islamici fermarono l’autobus su cui viaggiava e per questo i miliziani gli spararono procurandogli una ferita che a distanza di un mese gli è stata fatale.
A cura di Antonio Palma
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Quando i terroristi islamici fermarono l'autobus su cui viaggiava nel nord-est del Kenya in cerca di cristiani da uccidere, lui, di religione musulmana, fu tra i primi ad opporsi non rivelando chi fossero i cristiani e imponendo ai qaedisti di al-Shabaab di fare un scelta: "O ci uccidete tutti o nessuno". Per questo i miliziani gli spararono da distanza ravvicinata ferendolo prima di scappare. A distanza di un mese da quell'episodio purtroppo il 34enne Salah Farah non ce l'ha fatta. L’insegnante keniano, che da allora era ricoverato al Kenyatta National Hospital di Nairobi, si è spento ieri a causa delle conseguenze della ferita riportata. L'uomo lascia moglie, quattro figli e un quinto in arrivo, per questo la comunità locale ha organizzato una colletta per aiutare la famiglia.

Dopo la notizia della sua morte, la polizia keniana, in segno di rispetto, ha deciso di scortare il feretro dalla capitale fino a Mandera, dove il 34enne viveva e lavorava come vice preside in una scuola elementare. "È un vero eroe è morto per proteggere innocenti che non conosceva" ha dichiarato il capo della polizia. "Siamo fratelli, è la religione a fare la differenza, quindi chiedo ai miei fratelli musulmani di prendersi cura dei cristiani in modo che i cristiani possono prendersi cura di noi" aveva dichiarato l'uomo dopo essere stato ferito.

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