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Jono Lancaster, l’uomo che gira il mondo e dà speranze ai bimbi con la sua stessa sindrome

L’uomo soffre della sindrome di Treacher-Collins che inibisce lo sviluppo normale delle ossa e dei tessuti comportando una deformazione evidente del viso. Da piccolo ha sofferto psicologicamente per la condizione e ora ha deciso di aiutare i piccoli che stanno attraversando il suo stesso problema.
A cura di A. P.
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Da piccolo, purtroppo come accade ancora a tanti ragazzini con la sua stessa sindrome, veniva isolato e a volte deriso dagli altri per questo da adulto ha deciso di intraprendere una missione speciale , aiutare tutti i bimbi con la sindrome di Treacher-Collins ad avere maggiore fiducia in sé stessi. Stiamo parlando di Jono Lancaster, un ragazzo britannico che fin dalla nascita soffre del raro disturbo che inibisce lo sviluppo normale delle ossa e dei tessuti comportando una deformazione evidente del viso.

Dopo essere stato protagonista di un documentario mandato della BBC, dal titolo «Love Me, Love My Face" che ha emozionato il mondo, Lancaster ha intrapreso un viaggio in giro per il mondo per portare la sua testimonianza ma anche per dare speranze a tutti i  piccoli che soffrono della patologia e semplicemente  dire loro che ce la faranno a diventare degli uomini e delle donne felici come lo è lui. Jono ha trascorso così gli ultimi otto anni di vita in viaggio in tutto il mondo per incontrare famiglie di bambini con TCS, e partecipando sempre gratuitamente anche a  laboratori anti-bullismo nelle scuole

"Ho conosciuto così tante famiglie in cui il bambino pensava fosse l'unico con la malattia … e credo che sentirli soli sia una sensazione orribile", ha detto Lancaster, sottolineando: "Molti ragazzi hanno potuto incontrarsi tra loro e scambiarsi pensieri sullo stesso problema vissuto è un aiuto enorme". Ora l'uomo ha deciso di cerare un fondazione apposita con l'aiuto dei suoi amici di sempre. "Ad un certo punto però ho capito che le difficoltà sono tante a partire dai costi per le cure mediche. Volevo aiutarti e volevo fare di più, ma sapevo che non potevo farlo da solo" ha spiegato l'uomo annunciando la creazione di una fondazione apposita per sostenere le famiglie dei bimbi colpiti. l nome dell'organizzazione è stato ispirato dallo stesso documentario BBC, Love Me, Love My Face Foundation.

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