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Johnny lo Zingaro catturato, tradito dalla Postepay della sua compagna

La compagna del criminale, anche lei latitante, è stata catturata insieme a lui nell’appartamento della sorella in provincia di Siena. Ha utilizzato la carta per alcuni prelievi durante la fuga. Così gli inquirenti sono riusciti a circoscrivere la zona dove Giuseppe Mastini poteva trovarsi.
A cura di Biagio Chiariello
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La sua ultima fuga si è conclusa ieri sera in un appartamento di Taverne d’Arbia, a Monteroni, in provincia di Siena. Johnny lo Zingaro, all’anagrafe Giuseppe Mastini, 57 anni, evaso il 30 giugno scorso dal carcere di Fossano (Cuneo), è stato arrestato con la compagnia Giovanna Truzzi, 58 anni, anche lei fuggita dai domiciliari a Pietrasanta (Lucca), e la sorella di quest’ultima, Esterina, per favoreggiamento. Sono serviti 50 uomini della squadra mobile di Cuneo, Lucca e Siena e della polizia penitenziaria per fermarlo: quando Johnny ha capito di essere braccato dalle forze dell’ordine, ha tentato l’ennesima fuga arrampicandosi sul muro che si affaccia sul tetto della casa, ma una volta constatato di essere circondato si è arresto senza opporre resistenza. Adesso si trova nel carcere di Siena.

Tradito dalla Postepay della compagna

Il particolare è emerso quest’oggi nella conferenza stampa a Siena sull’operazione che ha portato al nuovo arresto del criminale italiano. "Mastini a Taverna d'Arbia si sentiva in una botte di ferro. Lì nessuno conosceva la sua identità e nessuno, in casa, lo avrebbe mai tradito" ha spiegato il dirigente della polizia Alfredo Fabbroncini. In realtà a tradire la coppia di fuggiaschi è stata una Postepay. Nonostante Johnny e la compagna avessero spento i cellulari e raggiunto la casa di Esterina, nei giorni successivi Giovanna Truzzo ha utilizzato la per fare alcuni pagamenti e prelievi. La polizia ha quindi scoperto che i fuggitivi si trovavano in provincia di Siena.

Gli ultimi istanti di libertà de Lo Zingaro

Dopo qualche difficoltà a rintracciare eventuali amici o parenti della donna residenti in quella zona (la famiglia è di origine sinti e all'anagrafe risultava che le sorelle erano figlie uniche), l'attenzione degli inquirenti si è concentrata su quell’appartamento di Taverne d’Arbia. Una telecamera della polizia scientifica puntata sull’abitazione ha fornito il fotogramma essenziale per vedere qual era l’ultimo rifugio di Mastini. E così lunedì gli agenti sono entrati in azione consegnando a Esterina un materasso matrimoniale da lei ordinato. Sono stati quelli gli ultimi istanti di libertà di Johnny Lo Zingaro.

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