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Jobs Act: via libera ai primi decreti attuativi. Camusso: “Renzi contro i lavoratori”

Jobs Act, Ilva, fisco e milleproroghe nel Consiglio dei Ministri della vigilia di Natale. Nei decreti attuativi del Jobs Act superamento dell’articolo 18, ma resta il reintegro per licenziamenti disciplinari ingiustificati. Sindacati sul piede di guerra.
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A cura di Susanna Picone
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Ore 19.15 – Duri i sindacati, con Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL, che tuona: "Altro che rivoluzione copernicana, a leggere le norme viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi, che con i provvedimenti odierni ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione dei rapporti di lavoro in Italia. Non soddisfatto ha diviso ulteriormente i lavoratori penalizzando ancora una volta i giovani e i nuovi assunti. La Cgil continuerà a opporsi in modo forte e deciso a queste norme ingiuste, sbagliate e punitive nei confronti dei lavoratori e userà tutti gli strumenti a sua disposizione per ripristinare i diritti dei lavoratori". A fare eco alla Camusso è Maurizio Landini: "E' un regalo fatto alla vigilia di Natale agli imprenditori" mentre "i lavoratori italiani non hanno da festeggiare se viene cancellato lo Statuto dei Lavoratori e se si rendono possibile i licenziamenti dando solo un po' di soldi".

Ore 17.15 – Tito Boeri Presidente Inps – Durante il Consiglio dei Ministri sono state decise anche nomine importanti negli Enti pubblici. Tito Boeri infatti è stato nominato nuovo presidente dell’Inps, L'ente previdenziale da tempo senza guida. Lo ha annunciato lo stesso premier Matteo Renzi in conferenza stampa dopo il Cdm ringraziando il commissario uscente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, Tiziano Treu.

Ore 17.00 – Approvati decreti Ilva e Taranto – Durante il Consiglio dei Ministri deciso anche il via all’amministrazione controllata dell’Ilva e l’ok ai fondi per lo sviluppo di Taranto. L'intervento dello Stato per l’Ilva di Taranto avrà successo "se sarà a tempo con un intervento massimo dello Stato di 36 mesi per risanare l'Ilva e rilanciarla" ha spiegato Renzi in conferenza stampa, parlando di Taranto come "città troppo spesso umiliata dalla politica".

Ore 16.55 – No all'opting out"Se avessimo applicato l’opting out saremmo andati oltre la delega che il Parlamento ci aveva assegnato" ha dichiarato Renzi, spiegando che l’indennità in caso di licenziamento sarà "pari a due mensilità per ogni anno di servizio, in ogni caso non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità". Per le piccole imprese invece rimane invariata la situazione attuale, con indennizzo pari a 2-6 mensilità, con un sistema graduale legato all'anzianità di servizio.

Ore 16.45 – Resta il reintegro – Tra le norme riguardanti la riforma del lavoro varate oggi dal CdM non è stato abolito completamente il reintegro, previsto dall’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, nel caso di licenziamenti economici illegittimi. Nel decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti infatti non compare l'opting out, ovvero la possibilità per il datore di lavoro di aggirare il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento ingiustificato versandogli un super-indennizzo. A Favore dell'abolizione del reintegro si erano schierati fortemente i Ministri del Nuovo Centrodestra con inevitabili tensioni durante il Consiglio dei Ministri. Via libera anche al secondo decreto attuativo, che introduce la nuova Aspi, l'ammortizzatore sociale nato dalla riforma Fornero che dovrebbe essere esteso e al milleproroghe. "L’approvazione del contratto a tutele crescenti è un passo storico" ha annunciato il premier Matteo Renzi al termine del Cdm, aggiungendo: "Abbiamo fatto meno leggi di tutti in questi primi mesi di governo, in 10 mesi abbiamo presentato 23 decreti, contro i 27 di Enrico Letta, i 27 di Monti e i 34 dell'ultimo Berlusconi, il milleproroghe più light della storia degli ultimi anni, molto breve, stretto come numero di norme, siamo stati molto rigorosi con noi stessi”.

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – Dopo una riunione piuttosto lunga, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento che raccoglie parte dei decreti attuativi del Jobs Act. A quanto si apprende in questi minuti, c’è il via libera sulla parte riguardante il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ed in particolare alla “revisione” dell’articolo 18 dello Statuto de lavoratori. C’è dunque l’operatività dello stop al reintegro per i licenziamenti economici illegittimi, mentre bisognerà attendere il dettaglio della norma per capire “cosa accadrà” ai licenziamenti illegittimi per motivi disciplinari e quanto sarà l’indennizzo per i lavoratori licenziati per motivi economici.

Intanto il ministro Madia conferma anche l'intervento sulle province:

AGGIORNAMENTO – È cominciato verso le 12:40 il Consiglio dei ministri che dovrà occuparsi in particolare dei "decreti attuativi della legge 10 dicembre 2014, n. 183, recante deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro". All'ordine del giorno anche il Decreto legge per "lo sviluppo dell’area di Taranto", nel quale ci saranno norme per la gestione della questione Ilva; nonché alcune proposte di legge riguardanti il fisco ed i "rapporti con l'Unione Europea".

L’appuntamento è alle 10 della vigilia di Natale. I primi decreti attuativi della delega contenuta nel Jobs Act, la delega fiscale e il decreto sull'Ilva di Taranto. Sono questi alcuni dei punti all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri che si terrà oggi. Nei decreti attuativi del Jobs Act ci sarà il superamento dell'articolo 18, col reintegro escluso anche per licenziamenti disciplinari ingiustificati. Il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ap), nella serata di ieri è tornato a insistere sul superamento netto dell'articolo 18 e sulla tenuta del governo: “Domani d-day della politica italiana. O via articolo 18 o via governo per crollo credibilità”. “Non voglio entrare nei dettagli tecnici. Stanno ancora discutendo nei tavoli di lavoro al ministero e a palazzo Chigi”, ha invece detto il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5 rispondendo a chi gli domandava della possibilità che aumenti l'indennizzo in caso di licenziamenti economici. “Con il Jobs act – ha assicurato il Presidente del Consiglio – sarà più facile assumere, non licenziare”. “Eliminiamo il più possibile ricorso ai giudici”, ha spiegato, continuando: “Verterà molto attorno all'indennizzo ma quelli che hanno già un contratto mantengono lo statuto del passato: questa normativa si applica ai nuovi ed è un elemento di certezza per loro. Per i nuovi, per i quali già avere un contratto a tempo indeterminato sembra una chimera, il sistema sarà più semplice e flessibile”.

Sul tavolo del Cdm natalizio anche il decreto salva-Ilva. L'Ilva di Taranto entrerà in amministrazione straordinaria secondo le norme della legge Prodi-Marzano, tornerà pubblica per essere risanata e poi venduta ai privati. Inoltre, il Consiglio dei Ministri di oggi dovrà approvare le norme che attuano un pezzo importante della riforma del fisco per le imprese, alcune nomine e il decreto milleproroghe. Sul tavolo anche la questione delle province e dei dipendenti.

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