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Jobs Act Francia, lavoratori “minacciano” centrali nucleari. Valls: “Possibili modifiche”

Il premier Valls per la prima volta apre alla possibilità di modificare il testo della riforma del lavoro.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE ore 21.00 – E' stata una nuova giornata di scontri a Parigi, dove dieci persone sono state arrestate mentre manifestavano contro la riforma del lavoro. Una parte dei dimostranti ha deviato dal percorso seguito dal corteo, scagliando bottiglie contro gli agenti e danneggando alcune automobili. Nel sud della Francia, un automobilista ha ferito gravemente un militante del sindacato CGT forzando un blocco davanti alle raffinerie di Fos-sur-Mer.  Danni anche nella città di Bordeaux, dove un centinaio di persone hanno preso di mira una stazione di polizia, gettando oggetti e rovinando una macchina.

La lotta contro la riforma del lavoro in Francia non si arresta: al contrario, si intensifica. Dopo l'occupazione della raffineria Esso di Marsiglia da ieri sono in sciopero anche molti dei lavoratori di 19 centrali nucleari, con i sindacati che minacciano di paralizzare il paese se il governo non ritirerà il cosiddetto "Jobs Act". Dal canto suo il premier Manuel Valls ha spiegato a BfmTv che il ritiro della legge non è possibile, ma che comunque “possiamo sempre apportare delle modifiche, dei miglioramenti”. Il primo ministro tuttavia esclude che possa essere ritoccato all’articolo 2, quelo più controverso poiché prevede di far prevalere gli accordi aziendali su quelli di categoria sia per quanto riguarda gli orari di lavoro che per le ferie. Nel governo è però evidente la confusione, visto che invece il ministro delle Finanze Michel Sapin sostiene il contrario: “Forse bisognerà ritoccare l’articolo 2 su alcuni punti”.

Secondo Valls l'azione della Cgt è "irresponsabile" e per questo il governo darà ordine di sgomberare tutte le installazioni petrolifere bloccate, arrivando a valutare l'ipotesi della precettazione, provvedimento che limiterebbe fortemente la libertà di sciopero dei lavoratori. Secondo il premier il progetto di legge otterrà il via libera quest’estate e non si può scartare la possibilità di ricorrere al voto di fiducia, proprio a causa delle spaccature interne al partito socialista. “Come si può pensare che io voglia minare il modello sociale francese?”.

La lotta dei lavoratori francesi, condotta in primis dal sindacato Cgt, il più importante del paese, sembra comunque ben lungi dal finire e viene osservata con non poca curiosità anche dall'estero. I lavoratori, infatti, hanno decisamente alzato il livello dello scontro come non accadeva da tempo provocando non poche preoccupazioni visto che la penuria di carburante, dopo Nantes, Rennes e Le Havre, si avverte anche a Parigi, come ammette lo stesso Francis Duseux, presidente dell’Unione industrie petrolifere, secondo cui da due giorni sono intaccati gli stock di riserva. Come se non bastasse il problema sui carburanti è stato indetto uno sciopero di due giorni dai ferrovieri della Sncf, che incroceranno le braccia anche dal 31 maggio. A partire dal il 2 giugno, invece, prenderà il via lo sciopero “a oltranza” di metro e bus parigini (gestiti dalla Ratp), a cui seguirà dal giorno dopo quello dell’aviazione civile.

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