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Jobs Act, Civati annuncia: “In 31 voteremo contro la riforma del lavoro”

Il deputo del Pd annuncia: “Sabato e domenica siamo tutti precettati in Aula per il voto, il Governo porrà la fiducia ma io e altri 30 non voteremo a favore”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo giorni di intensi dibattiti politici anche aspri e dopo l'ok della Commissione Lavoro, il Jobs Act approda in aula alla Camera ma la battaglia attorno al disegno di legge del Governo proseguirà anche all'interro dello stesso Pd. A confermare la fronda interna al partito del Premier è Pippo Civati confermando che oltre a lui ci sono altri 30 deputati del Pd pronti a dire no al Jobs Act in Aula anche in caso di voto di fiducia. "Sabato e domenica siamo tutti precettati in aula per votare il Jobs Act con la fiducia" ha spiegato infatti Civati nel corso della trasmissione Piazzapulita in onda su La7, annunciando: "Io e altri 30 parlamentari però non voteremo a favore del Jobs act". Certamente il voto contrario dei 31 deputati a Montecitorio non influirà sul destino del Governo anche in caso di fiducia perché alla Camera l'Esecutivo ha comunque una maggioranza ampia, ma sicuramente aggraverà le tensioni nel Partito Democratico.

Le tensioni nel Pd sul Jobs Act

Nel Pd infatti sono molti i malumori di chi si trova messo all'angolo da un provvedimento molto sgradito. Anche Stefano Fassina, ad esempio ha comunicato di aver firmato, insieme ad altri 17 altri colleghi, l’emendamento del deputato di Sinistra e Libertà Giorgio Airaudo "per confermare l’articolo 18 nella formulazione del 2012, ed estendere il periodo di prova dei neo-assunti a 12 mesi". Ad ogni modo fino ad oggi tutti gli emendamenti sono stati bocciati dall'aula e il percorso del Jobs Act procede senza particolari intoppi. Il Govenro punta a concludere entro la settimana il voto alla Camera così da poter portare il provvedimento sulla riforma del lavoro al Senato e chiudere la partita definitivamente entro il 9 dicembre prossimo.

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