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Jean-Michel Basquiat: l’artista e l’uomo negli scatti di Lee Jaffe, in mostra a Bologna

Fino all’11 giugno 2016 la galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna ospita una mostra unica nel suo genere: “Basquiat x Lee Jaffe”, 15 scatti d’autore che ritraggono “il James Dean dell’arte moderna” durante i tanti viaggi in giro per il mondo o nell’intimità del suo studio newyorkese. Un’importante testimonianza della breve ed intensa carriera artistica di Basquiat, ma anche uno sguardo estremamente intimo sull’uomo nascosto dietro il mito.
A cura di Federica D'Alfonso
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©2016 by Lee Jaffe, LWArchives. All Rights Reserved
©2016 by Lee Jaffe, LWArchives. All Rights Reserved

Fino all'11 giugno 2016 la galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna propone un inedito ed irripetibile sguardo su uno degli artisti più affascinanti e tormentati del Novecento: Jean-Michel Basquiat. La mostra "Basquiat x Lee Jaffe" raccoglie quindici scatti di un artista, ma anche di un amico, che ritrae "il James Dean dell'arte moderna" durante i tanti viaggi insieme in giro per il mondo o nell'intimità del suo studio newyorkese. Ripercorrendo i primi anni della carriera di Basquiat, Lee Jaffe, artista poliedrico che ha animato la cultura newyorkese degli anni Ottanta, non soltanto restituisce un'importante testimonianza della sua breve ed intensa carriera artistica, ma regala una riflessione estremamente personale sull'uomo nascosto dietro il mito.

Basquiat entra nel mondo dell'arte con una velocità e un talento impressionanti, ma con la stessa velocità scompare: muore per un'overdose di eroina, il 12 agosto 1988, a soli ventisette anni. Poco prima Jean-Michel aveva stretto un forte sodalizio personale e professionale con un altro grande dell'arte statunitense, Andy Warhol, tanto da venire soprannominato dal New York Times "la mascotte di Warhol". La forte dipendenza dalla sua figura, insieme all'uso sempre più frequente di droghe, porterà Basquiat a soffrire di pesanti disturbi psichici.

Lee Jaffe incontra Jean-Michel Basquiat nei primi anni Ottanta, e lo fotografa nei loro numerosi viaggi in Svizzera, Tailandia e Giappone, così come nel suo studio di New York nel quale Basquiat lo filma a sua volta mentre Jaffe realizza la famosa scultura "Inverted Oak". Le fotografie di Jaffe offrono uno sguardo intimo del processo creativo di uno dei più grandi esponenti della street art di tutti i tempi, quando ancora non era nel vortice di popolarità della scena artistica newyorkese, quando cioè avrebbe frequentato Andy Warhol, David Bowie e avuto una fidanzata che sarebbe diventata poi Madonna.

Dopo aver lasciato la Penn State, nel 1969 Jaffe si trasferisce a Rio de Janeiro e inizia a collaborare con Helio Oiticica e Miguel Rio Branco. Insieme ad altri numerosi artisti brasiliani con cui lavorava però, Jaffe viene costretto a lasciare il Brasile a causa di alcuni lavori ritenuti sovversivi dalla dittatura militare al potere. Tornato a New York nel 1971, continua a girare film come "Impact" con l'artista concettuale Vito Acconci e "Brooklyn Bridge" con Gordon Matta Clark. Nel 1971 il suo lavoro viene anche incluso nella mostra "Projects: Pier 18" presso il Museum of Modern Art di New York, che divenne poi il punto di riferimento per la nascente arte concettuale. Jaffe vive appieno il coacervo culturale della sua città mischiando pittura, scultura, fotografia, video, performance e musica: diventa a tutti gli effetti anche membro dei Wailers, il gruppo di Bob Marley che avrebbe fatto conoscere al mondo la cultura giamaicana.

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