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Jaya, la bimba di 4 mesi con la testa gigantesca: è affetta da idrocefalo

Alla bimba indiana è stata diagnostica la terribile malattia quando è nata. L’idrocefalo è una condizione che porta all’accumulo di una quantità eccessiva di liquido cerebrospinale nel cervello. Può portare a mal di testa, nausea, problemi di vista e motori, e se non curata per tempo anche alla morte. I genitori: “Aiutateci a curarla”.
A cura di B. C.
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Una bambina soffre di una rara condizione medica che ne ha provocato un evidente aumento delle dimensioni della testa. Jaya Dalvi, quattro mesi, è nata con idrocefalo – un accumulo di liquido all'interno del suo cranio, che avrebbe potuto ucciderla. La sua testa era più grande della media già alla nascita e da allora è cresciuta rapidamente fino a raggiungere i 71 centimetri di circonferenza.

I medici sostengono che le dimensione mede per una bambina della sua età sono di circa 38 centimetri. I bambini nati con idrocefalo richiedono un trattamento chirurgico tempestivo per evitare che possono subire danni permanenti. Ma la famiglia di Javi, che vive nel villaggio rurale di Valasad in Gujarat, uno stato dell'India occidentale, non può permettersi di pagare le cure specialistiche di cui la figlioletta ha bisogno. Il padre, Bhavesh Dalvi, 30, è un agricoltore e guadagna il corrispettivo di meno di 3 euro al giorno. “Stiamo cercando di fare tutto il possibile per salvare la nostra figlia. Purtroppo, tutto ciò che siamo riusciti è ancora troppo poco” ha spiegato l’uomo. “Chiedo a tutte le persone di buon cuore di aiutarmi a salvare mia figlia, sono così impotente nel vederla morire davanti ai miei occhi” dice affranto Bhavesh.

Il dottor Manoj Patel, che visita spesso Jaya al Surat Hospital, ha detto: “Se non curata in tempo, la malattia progredisce molto rapidamente. I bambini di solito muoiono perché i loro tessuti cerebrali non sono in grado di adattarsi alla forte pressione”. E ha aggiunto: “L’intervento deve essere effettuato da neurochirurghi pediatrici, ma non abbiamo le risorse per effettuare l'operazione nel nostro impianto statale”.

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