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Italicum, sì del Senato a soglia del 3% e al premio lista al 40%

Approvati al Senato i due emendamenti Finocchiaro che riguardano il quorum e i premi di maggioranza, mentre alla Camera prosegue la discussione sulla riforma costituzionale.
A cura di Antonio Palma
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Un altro passo avanti per l’approvazione dell’Italicum, la nuova legge elettorale in discussione in Parlamento. Palazzo Madama infatti ha approvato i due emendamenti Finocchiaro e dei capigruppo della maggioranza che rappresentano i punti centrali della nuova legge. Si tratta appunto di quelle modifiche previste dal patto del Nazareno: premio di maggioranza e quorum. Nel primo si prevede l'attribuzione di 340 seggi alla Camera alla lista che vince e non alla coalizione e una soglia di sbarramento al 3% per i partiti. Il testo approvato a Montecitorio invece stabiliva il 4,5% per i partiti all'interno di una coalizione, 8% per quelli che correvano da soli, 12% per le coalizioni. Il primo dei due emendamenti è stato approvato con 177 sì, 64 no e 2 astenuti. L’altro emendamento, quello che porta la soglia per il premio di lista dal 37% al 40%, è stato approvato con 166 sì, 62 no e 1 astenuto. Il voto finale è previsto per domani alle 17. Passa al Senato con 235 voti favorevoli anche il cosiddetto emendamento per gli studenti Erasmus. Il testo prevede che i cittadini che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano per un periodo di almeno tre mesi all'estero possono votare per corrispondenza nella circoscrizione estero.

Alla Camera prosegue la riforma Costituzionale

Intanto alla Camera si sta discutendo e votando il ddl Boschi sul superamento del bicameralismo paritario e sul Titolo V della costituzione. Fra gli articoli approvati c’è quello che prevede la soppressione del Cnel , il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. Approvati, inoltre l'art. 21, quello relativo all'innalzamento del quorum per l'elezione del Capo dello Stato, l'articolo 22, dove si stabilisce che è il presidente della Camera a esercitare le funzioni del presidente della Repubblica nel caso in cui questi non possa adempierle, mentre al presidente del Senato spetta convocare e presiedere il Parlamento in seduta comune. Tra gli altri articoli approvati c’è quello che prevede che il presidente della Repubblica possa sciogliere sola la Camera dei deputati e che solo la Camera dei deputati potrà dare o revocare la fiducia al governo.

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