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Italicum, la legge elettorale alla Camera il 27 aprile. Opposizioni insorgono

La conferenza dei capigruppo alla Camera mette il turbo su richiesta del democratico Roberto Speranza. Brunetta parla di colpo di stato, il ministro Maria Elena Boschi difende la scelta.
A cura di Biagio Chiariello
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L’Italicum sarà in aula il prossimo 27 aprile. Esattamente tra un mese, la legge elettorale fortemente voluta dal premier Matteo Renzi arriverà nell'Aula di Montecitorio. La proposta – approvata in capigruppo – di calendarizzarla per quella data arriva dal capogruppo del Pd Roberto Speranza, ma le opposizioni non ci stanno e gridano tutte allo “strappo” per l’improvvisa accelerazione. Renato Brunetta, capogruppo di Fi, grida al "golpe, al colpo di Stato". "La maggioranza, con il silenzio eloquente di Ncd – accusa l'azzurro – ha imposto la legge elettorale in aula: è inaccettabile strumentalizzare le legislatura a fini elettorali, come gli 80 euro". Arturo Scotto di Sel invita a "mettere in campo al più presto un'iniziativa molto alta e molto forte insieme a tutte le opposizioni, per evitare che questo Italicum si trasformi in Sovieticum". Fabiana Dadone, del Movimento 5 Stelle se la prende invece con la presidente della Camera Laura Boldrini, accusata di essere “un semplice notaio delle decisioni della maggioranza” senza svolgere il ruolo “di tutela delle opposizioni”.

Acque agitate nella minoranza dem

Anche la minoranza dem non è pienamente convinta. Se Stefano Fassina parla di una “prova di forza” per mettere in un angolo la minoranza, per Gianni Cuperlo “margini di miglioramento ci sono sempre”. Il leader di sinistra Dem si dice “fiducioso” che Renzi possa aprire ad alcune modifiche. “Se Renzi pensa di usare la direzione come luogo semplicemente per contarsi anziché per un confronto faccia pure. Produrrà una divisione del partito sia in direzione che in Parlamento”, avverte Alfredo D'Attorre, deputato bersaniano del Pd.

A buttare acqua sul fuoco delle polemiche ci pensa il ministro Maria Elena Boschi. "Maggioranza e governo – dice al termine della riunione – hanno chiesto la calendarizzazione, le opposizioni generalmente non sono mai d'accordo. Comunque nella riunione della capigruppo non ho visto scontro ma una normale dialettica. Abbiamo definito un calendario senza decreti in cui c'è ampio spazio per le iniziative parlamentari – spiega il ministro delle Riforme – Ora cominciamo i lavori in commissione e vediamo, tenendo presente che siamo alla seconda lettura e che la legge è formata da tre articoli". La presidente della Camera Laura Boldrini ha tentato una mediazione in capigruppo. "Prendo atto – ha detto stando a quanto riferito – delle preoccupazioni e delle obiezioni, andiamo avanti con questo calendario e valuteremo se ci saranno margini per rispondere alle esigenze poste di gruppi".

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