Italicum in Aula, il Senato approva l’emendamento Esposito
Ore 14.20 – Calderoli: "Preclusi 35mila emendamenti" – Con il via libera al super canguro, "cadono di fatto 35mila proposte di modifica della legge elettorale" delle 47mila presentate. Lo afferma Roberto Calderoli (Lega Nord), in Aula. Esplode la protesta del Movimento 5 Stelle. "Dei 35mila erano quasi tutti miei" chiosa Calderoli rispondendo al M5S.
UPDATE: Emendamento Esposito approvato. L'Aula del Senato, dopo un lunga discussione iniziata ieri, ha approvato oggi l'emendamento presentato del senatore renziano Stefano Esposito con 175 favorevoli, 110 contrari e 2 astenuti. Con il voto favorevole sul cosiddetto ‘supercanguro’, l'Aula recepisce quindi gli accordi sull’Italicum stabiliti tra il Premier, Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano sulla legge elettorale. Con il voto favorevole di Palazzo Madama, infatti, di conseguenza sono preclusi tutti gli altri emendamenti in contrasto con il contenuto dello stesso emendamento appoggiato dal Governo e che quindi non saranno votati. Secondo il vice Presidente del Senato, Roberto Calderoli, che presiede la seduta, sui 47mila emendamenti presentati circa 35mila sono stati cassati dal cosiddetto emendamento ‘supercanguro'.
Al Senato è iniziata la sfida sull' Italicum, il progetto di riforma elettorale. L'aula di Palazzo Madama sta respingendo gli emendamenti delle opposizioni in un clima piuttosto teso. A catalizzare l'attenzione è il no della minoranza del Pd in rotta di collisione con Renzi, contro i capilista bloccati. Occhi puntati anche sull'emendamento del senatore renziano Esposito, appoggiato dal premier, Berlusconi e Alfano,il cosiddetto ‘supercanguro' che recepisce gli accordi sull'Italicum e che, per come è scritto, una volta votato farà decadere la maggior parte dei 48.000 emendamenti alla riforma elettorale. Al momento sono stati già respinti gli emendamenti Gotor alla legge elettorale che fra le altre modifiche prevedevano correzioni al capitolo dei capilista, sempre a favore del sistema delle preferenze, e a modificare la proporzione tra nominati ed eletti con il sistema delle preferenze, a favore di questi ultimi.
