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Opinioni

Italia, forza: ora ripartiamo, insieme

Mentre i professionisti dell’odio scrivono “mettiamo gli immigrati sotto le macerie e lasciamo gli alberghi agli italiani”, c’è chi scava e chi aiuta, anche fra i rifugiati e i richiedenti asilo. Solo i razzisti non fanno niente, a parte odiare.
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A cura di Saverio Tommasi
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L'Italia è quel Paese che mentre crolla qualcuno diventa esperto sismologo, qualcuno che fino a cinque minuti prima non sapeva neanche piantare l'ombrellone sulla spiaggia.
L'Italia è quel Paese che mentre crolla qualcuno scrive: "Mandate gli immigrati sotto le macerie e mettete gli italiani negli alberghi a 4 stelle".
L'Italia è quel Paese che mentre crolla qualcuno scrive: "Svuotate i centri di accoglienza e metteteci gli italiani".

Ma l'Italia è anche quel Paese che mentre qualcuno scrive questi post qualcun altro scava, telefona ai parenti, diffonde i numeri di emergenza, tira fuori i feriti. Piange e ingoia. Scava.
L'Italia è quel Paese che dona sangue, il gesto più bello, e sopporta le file dei tanti altri che hanno deciso il gesto più puro.
L'Italia è quel Paese che svuota le strade principali per permettere ai mezzi di soccorso di arrivare, anche se lui, l'italiano in macchina, magari, ritarderà un po'.

Siamo l'Italia, siamo belli e brutti, siamo bravi e stronzi. Non ci sono unicorni per riconoscere gli uni dagli altri. Siamo italiani figli di un'Italia che è fare l'amore senza fine, ma anche mafia, corruzione, palazzinari e stronzetti su web che barattano una tragedia con un'altra, le mele e i fichi.

Ci sono i richiedenti asilo del GUS, che forse non hanno neanche fatto in tempo a capire dove sono e chi siamo, che sono già pronti a dare una mano alla gente sotto le macerie, per ricostruire tutto. Ma proprio tutto. Loro che hanno lasciato la guerra e conoscono il sapore della polvere che si respira dai palazzi crollati.

Siamo l'Italia, bellezza ma anche troppa sabbia nel cemento di certi edifici pubblici. Siamo l'Italia, siamo immigrati, volontari e feriti, morti e vivi, giornalisti da schiaffi sulla testa che chiedono "come va?" alla suora che sanguina, e giornalisti che invece raccontano bene perché le risposte di domani si baseranno anche sulla documentazione che saremo in grado di produrre oggi.

Siamo cioccolato e merda. Siamo tutto e siamo niente.

Volontari, Vigili del fuoco, Protezione civile. Oggi voglio bene a tutti loro. E voglio bene ai rifugiati del GUS che si aspettavano di essere aiutati e per ora ci aiutano loro. Perché le tragedie sono una livella, e chi non lo capisce è melma.

Ripartire, questo dobbiamo fare. Insieme. Punto basta e stop. Insieme, che è la parola più bella del mondo.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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