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Istat, stipendi più bassi al sud e alle donne. Media italiana a 14,1 euro all’ora

Studiare serve, ma meno per le donne. La regione in cui il lavoro è pagato meglio è la Lombardia, male il Mezzogiorno.
A cura di Redazione
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Spaccatura tra impiegati e dirigenti, uomini e donne, settentrionali e meridionali: l'economia italiana raccontata dagli stipendi dei suoi cittadini rivela un paese profondamente diviso. E' questo il quadro che viene fuori da un rapporto dell'Istat relativo agli stipendi nel 2014, secondo cui il reddito medio di un dipendente è di 14,1 euro all'ora. Il 10% di chi guadagna di meno ha uno stipendio di 12,7 euro orarie inferiore rispetto ai colleghi che percepiscono di più. I dirigenti invece, hanno un guadagno cinque volte superiore di chi svolge professioni non qualificate, tre volte e mezza in più degli impiegati d'ufficio e oltre tre volte sopra alla media. Se il dirigente è maschio, infine, il suo stipendio è in media una volta e mezza maggiore delle colleghe. Le tredicesime aiutano il lavoratore contribuendo al suo stipendio annuo per il 9,6% del reddito. Si aggiungono i premi (4% della busta paga), gli straordinari (2,3%) e altri benefit come i buoni pasto (1,1%).

La flessibilità paga meno

La precarietà si associa inoltre a stipendi più poveri, contrariamente al modello che vorrebbe la flessibilità premiata con guadagni maggiori. I contratti a tempo determinato sono pagati mediamente 11,7 euro all'ora, contro i 14,9 euro (+21,5%) di chi ha potuto stipulare un contratto indeterminato. A determinare il compenso anche le ore di lavoro giornaliero: chi è impiegato part time guadagna 11,8 euro, ossia il 21,3% in meno di chi ha un contratto a tempo pieno (15 euro).

Settori economici

Lavorare nel settore finanziario dà mediamente maggiori soddisfazioni economiche. Gli impiegati di questo settore hanno una retribuzione di 25,4 euro all'ora, ossia l'80% di più della media di tutte le altre professioni. "Altre attività dei servizi", voce che raccoglie le professioni nelle organizzazioni datoriali, dei sindacati, del settore delle riparazioni informatiche e dei servizi per la persona, è il settore che paga meno, ossia 9,8 euro all'ora.

Al Sud stipendi più bassi

La regione che vanta retribuzioni orarie maggiori è la Lombardia, con 15,7 euro di media. Al secondo posto della classifica il Lazio con 14,8 euro e al terzo Piemonte e Provincia autonoma di Bolzano con 14,7 euro all'ora. Il fondo della classifica va alle regioni meridionali con Puglia (11,9 euro), Molise (12,2 euro), Basilicata e Calabria (12,1 euro). Queste rilevazioni confermano quanto aveva già rivelato l'indagine dell'Osservatorio JobPricing sul privato. Gli stranieri vengono pagati il 18,6% in meno dei colleghi italiani.

Le donne guadagnano meno dei colleghi

La retribuzione media oraria delle donne è di 13 euro contro quella di 14,8 euro dei colleghi maschi, registrando così una differenza del 12,2%. Laddove gli stipendi sono più alti, ossia nel settore finanziario, la forbice aumenta: per ogni 100 euro di stipendio ce ne sono 28 di differenza. E' uno dei gap più bassi in Europa, ma beneficia del trattamento quasi paritario del settore pubblico, che controbilancia la maggiore disparità di trattamento del settore privato. La laurea serve, ma soprattutto agli uomini: le dottoresse ricevono una retribuzione oraria media di 16,1 euro contro i 23,3 degli uomini (-30,6%).

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