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Istat rivede al ribasso le stime del Pil: nel 2015 crescerà solo dello 0,7%

La revisione delle stime di crescita presentata stamane dall’Istat ha rilevato un calo pari allo 0,1% dell’anno 2015 e una crescita dello 0,4% di quello del 2014.
A cura di Charlotte Matteini
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L'Istat ha presentato oggi un rapporto di revisione del prodotto interno lordo relativo al triennio 2013 – 2015. Secondo le analisi prodotte dall'istituto di statistica, le stime del Pil sono state riviste alla luce dei risultati economici disponibili e di quelli relativi a occupazione regolare e non regolare. Sulla base dei nuovi dati, il Pil nell'anno 2014 è cresciuto dello 0,1%, con una revisione al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto alla diminuzione di 0,3 punti percentuali stimata nel marzo scorso. Per quanto riguarda il 2015, invece, la variazione del Pil è pari a 0,7%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare che era pari a +0,8%.

Nello stesso rapporto, l'Istat comunica inoltre che nel 2015 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.642.444 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 72 milioni rispetto alla stima precedente, mentre per il 2014 il livello del Pil risulta rivisto verso l'alto di 8.497 milioni di euro.

Sul fronte degli investimenti fissi, nel 2015 si è registrato un aumento dell'1,3%. I consumi sono invece cresciuti dello 0,1%, mentre le esportazioni di beni e servizi del 4,3% e le importazioni del 6,0%. Nel settore delle costruzioni si è invece registrato un calo pari all'1,2%.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dello 0,9% sia in valore nominale, sia in termini di potere d'acquisto. I consumi privati sono aumentati dell'1,5%, ma la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all'8,3%, 0,6% in meno rispetto all'8,9% del 2014.

L'analisi prodotta dall'Istat rileva inoltre che nel 2015 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari a -2,6%, mentre il saldo primario, ovvero l'indebitamento netto meno la spesa per interessi, è pari all'1,5% del Pil.

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