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Istat: “Nel 2015 Pil +0,7%, disoccupazione al 12,5%”

L’Istat ha diffuso le “Prospettive per l’economia italiana nel 2015-2017”: lieve calo della disoccupazione e fine della recessione.
A cura di Davide Falcioni
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Buone notizie per l'economia italiana. Secondo la stima dell'Istat, contenuta del documento sulle "Prospettive per l’economia italiana nel 2015-2017", quest'anno il prodotto interno lordo si dovrebbe attestare sullo 0,7%, per poi salire all'1,2% nel 2016 e all'1,3% nel 2017. Il ministero della Economia italiano aveva previsto +1,4% nel 2016 e +1,5% nel 2017. Pur stimando una crescita lievemente inferiore a quella prevista dal Governo, l'istituto di statistica certifica la fine della recessione grazie a un calo della disoccupazione, a un recupero del reddito disponibile e a una crescita della domanda interna dei consumi. Per l'Istat "l'aumento del Pil nel 2015 (+0,7%) chiuderà la fase recessiva del triennio precedente" mentre "nel biennio successivo, la crescita del Pil si consoliderà".

Sul fronte della disoccupazione al termine del 2015 si dovrebbe registrare una lieve flessione, attestandosi al 12,5 %, con un incremento anche dell'occupazione del +0,6%. L'anno prossimo il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare al 12% e le unità di lavoro registreranno un aumento significativo (+0,9%). L'evoluzione positiva proseguirà con maggiore intensità nel 2017, con una discesa del tasso di disoccupazione all’11,4% e una crescita delle unità di lavoro dell’1,0%.

Nelle "Prospettive per l'economia italiana nel 2015-2017" l'Istat prevede che la domanda interna contribuirà all'aumento del prodotto interno lordo per 0,3 punti percentuali, mentre quella estera per lo 0,4%. Nel 2015 e 2016 il rafforzamento ciclico determinerà un apporto crescente della domanda interna (+0,8 e +1,1 punti percentuali) mentre l'incremento delle importazioni che ne conseguirà favorirà un calo del contributo della domanda estera netta nel 2017. Per quanto riguarda il 2015 secondo l'Istat gli investimenti torneranno a crescere (+1,2%), stimolati dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e delle aspettative associate a una ripresa della dinamica produttiva.

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