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Istat: la fiducia dei consumatori sale al massimo storico

Fiducia mai così alta da venti anni, l’Istat però avverte che i numeri risentono solo in minima parte degli attentati di Parigi perché rilevati nei primi 15 giorni del mese.
A cura di Antonio Palma
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La fiducia dei consumatori italiani si conferma in ascesa anche questo mese toccando a novembre i 118,4 punti, il livello più alto mai registrato dall'inizio delle serie storiche, cioè da oltre venti anni. È quanto indicano i dati diffusi oggi dall'Istat e relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese italiane. Secondo l'istituto nazionale di statistica, questi numeri però "risentono solo in minima parte" degli attentati di Parigi e delle conseguenti misure di sicurezza in Europa, perché "il periodo di rilevazione dei dati è concentrato nei primi 15 giorni del mese". Ad aumentare sono state tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori, anche se in maniera diversa.

Nel dettaglio ad aumentate maggiormente è stata la componente economica, salita a 158,3 da 153,3, mentre sono stati più contenuti gli aumenti di fiducia per la situazione personale(a 105,0 da 103,9), per quella corrente (a 111,6 da 109,3) e per quella futura (a 128,0 da 127,2). Migliorano in generale le stime sia dei giudizi sia delle attese sull'attuale situazione economica del Paese e diminuiscono le attese di disoccupazione. In particolare aumenta la quota di intervistati che giudica la situazione economica del Paese "migliorata" (al 25,6% dal 22,3%) e diminuiscono coloro che la giudicano "molto peggiorata" (al 17,4% dal 20,4%).

Segnali positivi anche dai dati sulla fiducia delle imprese che a novembre si stabilizza passando a 117,1 punti dai 117 di ottobre. In questo caso non in tutti i settori si registra il segno più. Il clima di fiducia cresce infatti nelle costruzioni (a 121,4 da 119,8) e più lievemente nei servizi di mercato (a 113,7 da 113,1), ma scende nella manifattura (a 104,6 da 105,7) e nel commercio al dettaglio (a 115,0 da 116,3). Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione futura, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione ma peggiorano le attese sull'occupazione. Nei servizi di mercato invece crescono le attese sugli ordini e restano stabili le attese sull'andamento generale dell'economia. Nel commercio al dettaglio infine migliorano i giudizi sulle vendite correnti ma peggiorano sensibilmente le attese sulle vendite future.

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