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Istat: Italia sempre più vecchia, non ci si sposa e si fanno sempre meno figli

La fotografia dello stato di salute del nostro Paese fatta dall’Istat nel rapporto “Noi Italia”. Produciamo meno rifiuti, siamo più salutisti e amiamo l’arte, ma continuano a fare pochi figli e per la prima volta da 10 anni la speranza di vita alla nascita arretra.
A cura di Antonio Palma
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L'Italia resta ancora un grande Paese per livello demografico ma si conferma anche uno dei più vecchi visto che ci si sposa sempre meno e non si fanno più figli. È quanto emerge dalla fotografia del nostro Paese realizzata dall'Istat nel rapporto "Noi Italia", diffuso oggi. Secondo il report,  al 1 gennaio 2015 vi erano  157,7 anziani ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa, dati che  confermano l'incremento costante della popolazione anziana negli ultimi anni. Al contempo continua a diminuire il numero medio di figli per donna, che nel 2014 si attesta a 1,37 a fronte del soglia di 2,1 figli per garantire il ricambio generazionale. Del resto con 3,2 matrimoni ogni mille abitanti, l'Italia rimane anche uno dei paesi dell'Ue in cui si va meno a nozze. Un dato preoccupante però è che, secondo le prime stime, per la prima volta negli ultimi 10 anni la speranza di vita alla nascita arretra, con un decremento di 0,2 punti per gli uomini (80,1)  e 0,3 per le donne (84,7).

Dal punto di vista demografico nel 2014 l'Italia comunque si conferma il quarto paese Ue per importanza dopo Germania, Francia e Regno Unito, forse anche grazie agli stranieri residenti che al 2015 sono oltre 5 milioni con un +1,9% rispetto all'anno precedente e che rappresentano ormai l'8,2% del totale dei residenti.  Anche dal punto di vista della densità della popolazione vi è stato un aumento di quasi 10 abitanti per chilometro quadrato negli ultimi dieci anni. Da questo punto di vista però persiste un forte squilibrio visto che un terzo della popolazione è concentrata in tre regioni: Lombardia, Lazio e Campania. L'area più popolata del Paese resta il sud dove si fanno anche più figli ma i valori della speranza di vita si confermano al di sotto della media nazionale.

Al contrario dal punto di vista della ricchezza economica il Nord è nettamente avanti con un Pil che ormai è doppio rispetto a quello del Mezzogiorno. Male invece l'occupazione giovanile con 2,3 milioni di giovani 15-29enni che nel 2015 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e non sono impegnati in un'attività lavorativa. Nel 2015 nella fascia 20-64 anni risultano occupate oltre 6 persone su 10, ma con un forte squilibrio di genere a sfavore delle donne e un marcato divario territoriale tra Centro-Nord e Mezzogiorno.

Notizie incoraggianti invece sul fronte della criminalità e dei rifiuti. Nel 2014 infatti si conferma il trend in discesa per gli omicidi volontari e le rapine  anche se al contrario risultano in aumento i furti denunciati. Le differenze territoriali in generale si sono attenuate anche se il maggior numero di omicidi è al sud mentre il Centro-Nord presenta i tassi più elevati per i furti. Nel 2014 continua anche il calo nella produzione di rifiuti urbani, arrivati a 487,8 chili per abitante, circa 3 chili in meno rispetto all'anno precedente. Diminuisce  anche la  quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica anche se ci so marcate differenze da regione a regione per la raccolta differenziata.

Per quanto riguarda gli stili di vita degli italiani,  nel 2014 si riducono i consumatori di alcol a rischio (15,5%), i fumatori (19,5%) e le persone obese (10,2%) e al contempo aumenta la propensione alla pratica sportiva anche se riguarda ancora solo un terzo della popolazione. Insieme all'amore per lo sport cresce anche la partecipazione culturale degli italiani visto che negli ultimi anni sono aumentati i visitatori a musei, mostre e siti archeologici e anche le persone che vanno al cinema.

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