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Istat: “In calo il rapporto deficit pil”

Secondo l’istituto di statistica nei primi due trimestri del 2015 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,2%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali a confronto con il corrispondente periodo del 2014.
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani della pubblicazione dei dati sulla disoccupazione l'Istat rivela che i conti pubblici italiani sono in miglioramento: nel secondo trimestre dell'anno l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) è sceso allo 0,9%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a quello registrato nel corrispondente trimestre del 2014. Secondo l'istituto di statistica nei primi due trimestri del 2015 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,2%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali a confronto con il corrispondente periodo del 2014. Nel trimestre aprile-giugno il saldo primario, l'indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil del 4,2%, invariata rispetto a quella del secondo trimestre del 2014. Il saldo corrente è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil del 2,9% contro il 2,7% nel secondo trimestre del 2014.

Secondo l'Istat nella media dei primi due trimestri del 2015 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,2%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente e in calo anche rispetto al primo trimestre, quando si era attestato al 5,6%. Così l'istituto che spiega che nel solo secondo trimestre il rapporto deficit/Pil è stato pari allo 0,9%, inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto a quello misurato nel corrispondente trimestre del 2014.  Il saldo primario nel secondo trimestre è risultato positivo per 17,029 miliardi (17,094 miliardi nel corrispondente trimestre del 2014).

L'Istat rivela anche che nei primi sei mesi del 2015 la pressione fiscale sul Pil è rimasta stabile al 41,1% rispetto a un anno prima ed è salita di oltre 2 punti percentuali (2,2) rispetto al primo trimestre (quando era 38,9). Nel secondo trimestre la pressione fiscale è stata pari 43,2% del Pil, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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