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Istanbul, tensione al Gay Pride non autorizzato: lacrimogeni sui manifestanti e arresti

Sono almeno 19 le persone fermate dalla polizia turca durante il Gay Pride di Istanbul, che era stato vietato dalle autorità. Un giornalista italiano ha denunciato minacce da parte della polizia.
A cura di Susanna Picone
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Almeno diciannove persone sono state fermate dalla polizia turca durante il Gay Pride di oggi pomeriggio a Istanbul. L’evento era stato vietato dalle autorità locali per questioni di ordine pubblico ma centinaia di poliziotti sono stati comunque schierati da questa mattina vicino a piazza Taksim. I manifestanti, da parte loro, sono scesi comunque in strada nonostante il divieto. Secondo quanto riporta il quotidiano Hurriyet, la polizia ha lanciato alcuni lacrimogeni per disperdere le decine di manifestanti che si erano riuniti nonostante il divieto. Gli scontri sono avvenuti in viale Istiklal, vicino piazza Taksim, quando un gruppo ha esposto uno striscione arcobaleno e tentato di leggere una dichiarazione da un balcone, applaudito dagli attivisti.

Fermati durante il corteo due deputati tedeschi – Durante il Gay Pride, secondo quanto sostengono gli organizzatori dell'evento, è stato trattenuto dagli agenti anche un deputato tedesco dei Verdi, Volker Beck, rilasciato poco dopo. “La polizia mi ha tolto il passaporto e spinto via”, ha denunciato lo stesso Beck, che voleva fare una dichiarazione a margine del corteo. Secondo quanto riferito su Facebook dall'eurodeputato del Pd Daniele Viotti, presente al corteo in Turchia, sarebbe stata trattenuta momentaneamente anche un'eurodeputata dei Verdi, la tedesca Terry Reintke.

Giornalista italiano Alberto Tetta ha denunciato minacce – Il giornalista freelance italiano Alberto Tetta, presente a Istanbul, ha denunciato di essere stato minacciato dalla polizia: “La polizia turca mi ha minacciato, dicendo che se avessi scritto cose negative sulla Turchia mi avrebbero sparato”. Il reporter ha raccontato di essere stato intimidito dopo aver mostrato il suo tesserino, rilasciato dalle autorità turche, ai controlli di sicurezza per accedere alla zona del corteo.

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