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Israele ha bombardato la Siria

L’attacco è avvenuto tra giovedì e venerdì: il governo israeliano ha preso di mira un presunto magazzini di armi destinate a Hezbollah .
A cura di Davide Falcioni
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Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha lanciato un attacco aereo in Siria. Lo ha rivelato l'Associated Press, citando fonti statunitensi: sarebbe stato preso di mira un sito di stoccaggio di armi, che si ritiene vengano consegnate al movimento Hezbollah libanese, notoriamente nemico giurato di Israele. All'inizio della settimana – inoltre – il leader del movimento aveva affermato che non avrebbe fatto mancare il suo supporto ad Al Assad, se necessario a porre fine alla rivolta che dura da due anni.

L'attacco aereo non è stato né confermato né smentito dai funzionari governativi israeliani, che però hanno precisato di essere determinati a "impedire il trasferimento di ogni tipo di armi, comprese quelle chimiche, verso il Libano". Anche il diplomatico dell'Onu presente in Siria Bashar Jaafari ha dichiarato alla Reuters di "Non essere a conoscenza di alcun attacco". Eppure non è la prima volta che Israele lancia un attacco in Siria: era già accaduto a gennaio, quando ad essere stato bombardato fu un convoglio contenente armi e destinato a Hezbollah.

Intanto ieri il presidente Obama ha reso noto che non verranno inviate in Siria truppe di terra, pur chiarendo che l'opzione rimane possibile qualora vengano scovati magazzini di armi chimiche. Una delle possibilità è invece quella che gli Usa spediscano armi ai ribelli, come suggerito più volte dal Segretario alla Difesa Chuck Hagel.

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