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Israele bombarda Gaza: uccise donna incinta e sua figlia di 3 anni

Una donna incinta di 5 mesi è stata uccisa nella notte insieme a sua figlia di 3 anni in seguito a un raid aereo israeliano a Gaza City.
A cura di Davide Falcioni
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Una donna palestinese incinta di cinque mesi e sua figlia di tre anni sono stati uccisi nel corso di un raid aereo avvenuto nella notte a est di Gaza City. Noor Hassan, 30 anni, e sua figlia Shahd, sono deceduti sotto le macerie del crollo della loro casa presa di mira dai caccia di Tel Aviv: gli israeliani hanno comunicato che era loro intenzione colpire un "campo di addestramento" di Hamas poco distante dall'abitazione. Il bilancio delle vittime, tuttavia, potrebbe crescere nel corso della giornata: i soccorritori stanno infatti ancora scavando per cercare altre persone sotto le macerie. Un portavoce dell'esercito israeliano ha affermato che il raid aereo è stato organizzato in risposta al lancio di un razzo dalla Striscia di Gaza al sud di Israele: il missile, di fattura artigianale, è stato intercettato dal sistema di difesa Iron Dome e non ha provocato nessun danno. In seguito alla morte della donna incinta e di sua figlia il tenente colonnello Peter Lerner, portavoce dell'IDF, ha dichiarato di ritenere Hamas responsabile della tragedia e di tutti gli attacchi che verranno portati a Gaza.

Il bombardamento effettuato nella notte non è che uno dei segnali inviati da Israele ai palestinesi: negli ultimi giorni, solo per rimanere nella Striscia di Gaza, sette gazawi – in prevalenza adolescenti – sono stati uccisi dai soldati dell'IDF appostati oltre la recinzione che delimita la Striscia dalle città del sud di Israele. La colpa dei giovani palestinesi era quella di aver lanciato dei sassi; i soldati hanno replicando aprendo il fuoco. Numerosi anche i feriti.

17 palestinesi uccisi in Cisgiordania

La situazione è drammatica non solo nella Striscia di Gaza, ma anche nei territori occupati, dove è in corso quella che è stata definita la Terza Intifada. Una donna palestinese ha tentato di farsi saltare in aria vicino a un posto di blocco ferendo lievemente un militare, mentre in tutta la giornata di ieri sono stati sette i morti palestinesi accertati, in larga parte giovani che partecipavano a manifestazioni contro i coloni  israeliani. Dall'inizio dell'escalation sono stati 17 i palestinesi uccisi in Cisgiordania, mentre nelle fila israeliane le vittime sono quattro, due dei quali coloni.

Intellettuali israeliani: "Anche Gandhi avrebbe capito le ragioni di questa esplosione di violenza palestinese"

Venerdì, Amnesty International ha accusato Israele di usare gli omicidi extragiudiziari contro i Palestinesi e forza eccessiva su scala di massa, compreso l’esteso uso di proiettili letali contro persone che non pongono una reale minaccia alla sicurezza. Intanto anche in Israele monta l'indignazione tra alcuni importanti intellettuali. La scrittrice Amira Hass ha scritto: "I giovani palestinesi non assassinano ebrei in quanto ebrei, ma perché noi siamo i loro occupanti, i loro torturatori, siamo quelli che li imprigionano, i ladri della loro terra e della loro acqua, siamo quelli che li mandano in esilio, i demolitori delle loro case, quelli che gli negano un futuro". Il giornalista  di Haaretz Gideon Levy arriva ad affermare: "Anche Mahatma Gandhi avrebbe capito le ragioni di questa esplosione di violenza palestinese. Anche chi considera tutto questo come immorale e inutile, non può fare a meno di capire perché scoppia periodicamente. La domanda è: perché non esplode più spesso?".

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