Ismaele, nuovi sospetti su Meta: “Voleva uccidere anche un macedone”
Per l’omicidio di Ismaele Lulli, il ragazzo di 17 anni residente a Sant’Angelo di Vado, nel pesarese, ucciso e gettato in un dirupo, è prevista oggi la convalida dell’arresto per Igli Meta, 20enne albanese accusato del delitto del connazionale insieme a un altro giovane. Meta, che ha quasi decapitato il 17enne, sarà messo di fronte alla sua fidanzata Ambera, la giovane macedone oggetto della gelosia che avrebbe portato all’omicidio e che nei giorni scorsi ha detto che aspetterà il killer reo confesso. Il pm di Urbino, dopo aver ascoltato Ambera, ha contestato la premeditazione a carico dei due albanesi, Meta e Marjo Mema. Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini, che non sono ancora chiuse, Meta avrebbe inviato al cellulare della sua ragazza diversi sms, nei quali minacciava di morte Ismaele. “Quello lo ammazzo, non si doveva permettere”, “Gliela faccio pagare, te lo giuro”, “Lo uccido”, questo il tenore dei messaggi che si sarebbero scambiati i due fidanzati. La prova dunque che quell'omicidio non sarebbe stato frutto di un raptus improvviso.
Igli Meta avrebbe voluto commettere un altro omicidio? – Ambera, al momento non risulta ancora indagata, ma è stata ascoltata dal pm in incidente probatorio. Ma intanto su Igli Meta sarebbe spuntato anche un altro sospetto. Gli inquirenti, scrive il quotidiano Il Giorno, non escludono che il ragazzo volesse commettere anche un altro delitto. Nel mirino poteva esserci un giovane macedone che aveva avuto un rapporto sessuale con la fidanzata del 20enne. Secondo Il Giorno, inoltre, anche sulla sua fidanzata sorgono sospetti. Ambera infatti avrebbe rivelato che temeva “qualcosa di brutto” già da tre giorni prima dell'omicidio (lo disse alle amiche Maria, Lisa e Nicole) e sembra che dal suo cellulare sia partito l'sms esca per Ismaele.