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Isis, nuovo ordine a tutti gli jihadisti: “Colpite i crociati ovunque in Europa”

“Colpiteli nel loro territorio e ovunque si trovino, proprio come successo in Francia”: lo chiede il nuovo portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad al Adnani. Lo riferisce il Site, il sito che monitora la Rete.
A cura di Biagio Chiariello
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Nuovo messaggio da parte dello Stato Islamico per gli jihadisti in Europa: "Colpite i crociati nel loro territorio e ovunque si trovino",  è l’ultimo appello ai militanti dell’Isis, lanciato dal portavoce Abu Muhammad Al Adnani. "Die in your rage" (Muori nella tua furia), è il titolo dell'esortazione di Adnani, che rinnova la "chiamata ai mujahaddin in Europa" come riferisce Site. "In effetti avete visto cosa un singolo musulmano è stato in grado di fare con il Canada e il suo Parlamento, e cosa i nostri fratelli hanno fatto in Francia, Australia e Belgio", aggiunge Adnani. Nel messaggio si fa riferimento agli ultimi attentati jihadisti nel mondo: l'attacco al museo ebraico di Bruxelles in cui a fine maggio 2104 morirono 4 persone; il blitz di Ottawa del 22 ottobre scorso in cui un uomo armato uccise un soldato davanti al monumento ai caduti e poi entro' nel Parlamento canadese sparando. E i più recenti episodi di Sydney (15 dicembre) quando un iraniano di confessione sunnita ha preso decine di ostaggi in un bar, uccidendone due; e naturalmente gli attentati di Parigi al settimanale satirico Charlie Hebdo e in un negozio kosher, che hanno provocato la morte di 17 persone.

Il nuovo appello alla jihad viene in un giorno ‘nero’ per l'Isis. Dopo Kobane ripresa dai curdi, le truppe irachene sono tornate a controllare la provincia di Diyala, come riferito il generale Abdulamir al-Zaidi. "Le forze irachene hanno il completo controllo di tutte le città e dei distretti della provincia di Diyala", ha aggiunto. Inoltre negli scontri sarebbe stato ucciso il comandante militare dello Stato islamico a Ramadi, nella provincia occidentale di Anbar, insieme ad altri quattro jihadisti.  È quanto ha riferito ai media una fonte militare locale, secondo cui il leader ucciso sarebbe di nazionalità siriana.

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