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Isis, nuove distruzioni a Palmira: “Fatte esplodere le torri funerarie”

La nuova violazione del patrimonio artistico siriano arriva dopo la distruzione di due tra i templi più belli di Palmira, quello di Baal Shamin e quello di Bel.
A cura di Susanna Picone
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L’Isis continua a distruggere le antiche rovine di Palmira, nella Siria centrale. Secondo quanto ha fatto sapere il capo dell'autorità che sovrintende ai beni archeologici, Maamoun Abdulkarim, questa volta lo Stato Islamico avrebbe fatto esplodere tre antiche tombe a torre del sito patrimonio dell'Unesco. Abdulkarim ha denunciato l’accaduto citando fonti di Palmira che hanno confermato le esplosioni, tra cui quella della tomba di Elahbel risalente al 103 dopo Cristo, una delle meglio preservate, alta quattro piani oltre a un livello sotterraneo. Ma anche altre tombe risalenti anche al 44 d.C. potrebbero essere state rase al suolo dallo Stato Islamico. “La notizia è stata confermata da testimonianze ricevute nell'ultima settimana e dalle immagini riprese dal satellite e diffuse dall'Università di Boston. Hanno fatto esplodere le torri funerarie che erano meglio conservate, le più belle”, così Abdelkarim. Sulla pagina Facebook del gruppo Protect Syrian Archeology si fa riferimento ad almeno due tombe a torre distrutte. Sulla pagina compaiono anche le foto delle due tombe intatte e le immagini satellitari che, secondo gli esperti, dimostrerebbero la loro distruzione.

L'Isis ha preso a maggio il controllo dell'area archeologica di Palmira – L’ennesimo scempio arriva dopo che i militanti dello Stato Islamico avevano già distrutto i due templi d'epoca romana di Bel – fra i più importanti del sito archeologico – e Baal Shamin – realizzato agli inizi del primo secolo e dedicato al dio fenicio della pioggia – , oltre a diverse colonne. Distruzioni che seguono anche la decapitazione dell'82enne guardiano Khaled Asaad, ucciso e appeso a una colonna con la testa ai suoi piedi. Il sito archeologico di Palmira, considerata la “perla del deserto” siriana, è finito nelle mani dell'Isis lo scorso 20 maggio.

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