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Isis, governo Iraq: “Ucciso in un raid USA il numero due Abu Alaa al-Afri”

E stato il ministero della Difesa iracheno a comunicare che “nel raid aereo da parte delle forze della coalizione internazionale sono stati uccisi molti esponenti del gruppo criminale riuniti nella Moschea dei Martiri nella zona di Tal Afar”, distante circa 50 chilometri da Mosul.
A cura di Biagio Chiariello
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Il numero due dell’Isis, Abdul Rahman Mustafa Mohammed, conosciuto come Abu Alaa al-Afri, sarebbe stato ucciso in un blitz aereo della coalizione nel nord dell'Iraq. A comunicarlo, come riporta la BBC, è il governo iracheno, in un comunicato del portavoce militare Tahsin Ibrahim, che comunica il ‘successo’ del blitz sulla moschea di Tal Afar nel quale sarebbero stati uccisi “numerosi terroristi” dello Stato Islamico che in quel momento si trovavano nella chiesa musulmana per ascoltare al-Afri, considerato il più accreditato successore di Abu Bakr al-Baghdadi alla guida dello Stato Islamico. “Sulla base di precise informazioni d’intelligence nel raid aereo da parte delle forze della coalizione internazionale, oltre ad al-Afri, sono stati uccisi molti esponenti del gruppo criminale riuniti nella Moschea dei Martiri nella zona di Tal Afar”, distante circa 50 chilometri da Mosul, si legge nel comunicato del ministero della Difesa iracheno.

Se la notizia dovesse essere confermata, sarebbe un colpo pesantissimo per il Califfato ormai privo da settimane del suo leader storico, al-Baghdadi, e sulle cui condizioni c'è ancora molto mistero. Le prime voci lo davano per morto. Ma secondo gli ultimi aggiornamento sarebbe rimasto paralizzato. La causa, una lesione alla spina dorsale riportata durante un attacco aereo statunitense: è quanto ha pubblicato il quotidiano britannico The Guardian. Di al-Afri aveva parlato a Newsweek, Hisham al Hashimi, consigliere del governo iracheno sulla questione Isis indicandolo come il successore del leader ferito. “È più importante, intelligente e con relazioni più solide di al-Baghdadi – aveva dichiarato Hashimi – È un bravo oratore e ha un grande carisma. Per questo tutti i leader di Daesh (ovvero lo Stato Islamico, ndr) ritengono che abbia più saggezza e capacità di leadership e amministrazione di al-Baghdadi”.

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