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Isis, cresce il rischio attentati in Italia: “Simbolo cristianità, quindi obiettivo”

C’è in Italia e in Europa un “crescente rischio di attacchi” terroristici ad opera “di varie categorie”. Lo scrivono i servizi segreti nella relazione al Parlamento sottolineando che tra queste ci sono anche donne – mogli, familiari o amiche – di combattenti.
A cura di Biagio Chiariello
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In Italia e in Europa un "crescente rischio di attacchi" terroristici ad opera "di varie categorie". Lo scrivono i servizi segreti nella relazione del Dis al Parlamento, nella quale viene ribadito che allo stato non sono emerse “attività o pianificazioni” di attacchi nel nostro Paese, che resta comunque un “potenziale obiettivo” dell’Isis e di altre organizzazioni estremiste anche per “la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità”. Proprio il fatto di essere simbolo della religiosità cristiano è stato sottolineato “dai reiterati richiami alla conquista di Roma presenti nella propaganda jihadista”. Non solo foreign fighters e lupi solitari preoccupano l'intelligence, ma una serie di "categorie" di soggetti, "attori esterni o interni ai Paesi-bersaglio". L'elenco stilato comprende "emissari addestrati e inviati dall'Isis o da altri gruppi, compresi quelli che fanno tuttora riferimento ad Al Qaeda, cellule dormienti, foreign fighters di rientro o ‘pendolari' dal fronte (commuters), familiari o amici di combattenti (donne incluse) attratti dall'eroismo dei propri cari, specie se martiri, lupi solitari e microgruppi che decidano di attivarsi autonomamente (self starters)".

Il pericolo foreign fighters

Tuttavia l’occhio degli 007 è puntato specialmente contro i foreign fighters. Secondo i dati si ipotizza che siano 3mila quelli partiti dalla sola Europa, di cui oltre 500 provenienti dai Balcani. Per quanto riguarda l’Italia, dicono i servizi, “la specifica minaccia deve essere valutata non solo per gli sporadici casi nazionali ma anche e soprattutto tenendo presente l’eventualità di un ripiegamento sul nostro territorio di estremisti partiti per la Siria da altri Paesi europei, anche in ragione delle relazioni sviluppate sul campo tra militanti di varia nazionalità”.
"Lo scenario libico – si legge nel documento – può trasformarsi in una minaccia diretta per l’Italia, come fattore di destabilizzazione dell’intera regione, ma anche quale potenziale piattaforma per proiezioni terroristiche, vulnus per gli approvvigionamenti energetici, snodo per l’immigrazione clandestina”.

Expo, "attenzione alta per l'inaugurazione"

Nella relazione del Dis al Parlamento viene evidenziato l'allarme riguardo la mobilitazione contro l'Expo a Milano, in particolare per la protesta che l'area antagonista sta organizzando per la giornata inaugurale della fiera il primo maggio 2015. L’Intelligente ha sottolineato come la giornata è destinata a “richiamare nel capoluogo lombardo attivisti da tutto il territorio nazionale”. “Il circuito antagonista lombardo che contesta l'esposizione come paradigma del nuovo modello di sfruttamento umano e dei territori”, hanno aggiunto gli 007, “si è fatto promotore di una campagna di occupazioni specie nelle aree limitrofe dell'area espositiva, con l'obiettivo di disporre di punti strategici per la gestione della protesta”.

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