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Isabella Noventa, la nuova versione di Freddy Sorgato: “Ho gettato il corpo nei rifiuti”

Emergono nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego scomparsa a gennaio. Freddy Sorgato avrebbe raccontato a un compagno di cella di aver gettato il cadavere in un cassonetto.
A cura di Susanna Picone
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Continuano le indagini sull'omicidio di Isabella Noventa, la segretaria cinquantacinquenne originaria di Albignasego, in provincia di Padova, scomparsa nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 2016 e il cui corpo non è mai stato ritrovato. In carcere perché ritenuti coinvolti nel delitto ci sono tre persone: Freddy Sorgato, ballerino-camionista che con Isabella aveva avuto una relazione, la sorella Debora Sorgato e Manuela Cacco, ultima compagna di Freddy. È proprio da quest’ultimo che ora, molti mesi dopo la prima versione fornita dall’uomo, sarebbero arrivate delle parole riguardo la fine di Isabella Noventa. Come ricostruisce il Mattino di Padova sono due, in particolare, le “novità” sul caso Noventa. La prima riguarda il corpo della donna. Freddy Sorgato avrebbe rivelato a un compagno di cella nella casa circondariale Due Palazzi di Padova di aver gettato il corpo di Isabella in un cassonetto dell’immondizia nella zona industriale di Padova. Inizialmente il ballerino, assumendosi le responsabilità del delitto, aveva detto di aver gettato il corpo nel fiume Brenta. Ma nonostante le ricerche quel cadavere non è mai stato ritrovato.

L’ultima versione non convince – Sorgato avrebbe parlato anche del sommozzatore morto proprio mentre si cercava Isabella Noventa e lo avrebbe fatto senza mostrare alcuna pietà: “Se quel sommozzatore avesse mangiato un po’ meno, non sarebbe rimasto incastrato nella chiusa”, avrebbe riferito al compagno di cella. C’è da dire che questa ultima versione del presunto assassino della Noventa non convince gli investigatori.

"Messaggi in codice" tra i fratelli Sorgato – Freddy Sorgato – ricostruisce sempre il quotidiano di Padova – in questi mesi in carcere ha scritto decine di lettere alla sorella Debora per siglare in qualche modo un “patto” tra fratelli. “Debora sono stato io a uccidere Isabella… per giunta tu quella sera non c’eri perché eri al lavoro. Ti ricordi?”, è uno dei passaggi che fa pensare a un messaggio in codice. Le lettere scambiate tra fratelli sono già agli atti dell’inchiesta sull’omicidio di Isabella Noventa.

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