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Iraq, media locali: “Isis ha bruciato vivi una madre e i suoi 4 figli”

La famiglia, secondo la tv al-Manar, vicina agli Hezbollah, che ha sede a Beirut, si sarebbe macchiata del crimine di voler abbandonare l’area di Kirkuk ancora in mano al Califfato. I miliziani hanno dato loro fuoco davanti ad altri civili sfollati dalle proprie abitazioni.
A cura di Ida Artiaco
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Una donna e i suoi quattro figli sarebbero stati bruciati vivi dai miliziani dello Stato Islamico perché tentavano di fuggire da un'area della città di Kirkuk, in Iraq, ancora sotto il controllo del Califfato. La terribile vicenda è stata riportata dalla tv al-Manar, vicina agli Hezbollah, che ha sede a Beirut, e la notizia ha fatto immediatamente il giro di tutto il mondo. Secondo la ricostruzione fornita dall'emittente, la famiglia sarebbe stata fermata sull'autostrada Himreen, nel nord-ovest del Paese. Gli uomini dell'Isis l'hanno accusata di essere responsabile del "crimine" di voler abbandonare "la terra del Califfato" e li hanno condannati a morte.

Subito dopo, riferisce ancora la tv citando fonti locali, hanno dato loro fuoco davanti ad altri civili sfollati dalle loro case devastate per giustiziarli nel peggior modo possibile. Intanto, sempre in Iraq, continua la battaglia per il controllo dell'università di Mosul, dopo che negli ultimi giorni, dopo oltre due anni e mezzo, alcuni edifici sono stati strappati all'Isis dalle forze di Bagdad. Si tratta dell'ultimo di una serie di successi nell'offensiva volta a riprendere il controllo della parte orientale della secondo città irachena. "Possiamo dire che l'università è stata liberata – ha detto l'alto ufficiale Maan Saadi -. Abbiamo concluso la parte più difficile. Potremmo riprendere l'intera zona orientale entro i prossimi dieci giorni".

Sempre a Mosul, sarebbe stato ucciso nelle scorse ore Taes Bill Monti, noto come Abu Omer Hollandi, comandante dei "foreign fighters" dello Stato Islamico, nel corso di un conflitto a fuoco con l'esercito iracheno. Lo hanno reso noto fonti del governo autonomo del Kurdistan iracheno. Il 41enne Hollandi, di origine olandese, era considerato uno dei più stretti collaboratori di Abu Bakr al-Baghadi.

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