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Iraq, l’esercito lancia l’assalto a Mosul, roccaforte dell’Isis: “Questo è l’ultimo capitolo”

Le operazioni sono cominciate all’alba di domenica 18 giugno. In questo modo le truppe governative riuscirebbero a strappare al Califfato anche la città vecchia, ultimo quartiere nelle mani dei terroristi. “Questa è la fase finale di una lunga guerra”. Intanto, ancora 150mila civili sono intrappolati nella Capitale e usati come scudi umani dagli uomini di Daesh.
A cura di Ida Artiaco
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Macerie dopo la battaglia di Mosul, Iraq (Getty).
Macerie dopo la battaglia di Mosul, Iraq (Getty).

Lo Stato islamico sembra avere le ore contate in Iraq. Le truppe governative stanno infatti entrando nel centro storico di Mosul, seconda città del Paese e ultima tra le roccaforti mediorientali del Califfato. All'operazione, come ha fatto sapere il generale Abdul-Amir Rasheed Yar Allah, stanno prendendo parte le forze speciali, l'esercito e la polizia federale. L'attacco è partito all'alba di domenica mattina, preceduto da alcuni bombardamenti aerei. "Questo è l'ultimo capitolo", ha poi aggiunto il militare, ricordando come la loro offensiva sia cominciata otto mesi fa, supportati dagli Usa, ma sia finalmente arrivata alla sua fase conclusiva. In particolare, il punto di ingresso della cittadella, Bab Sinjar, non è più sotto il controllo di Isis e si stima che a combattere siano rimasti poco più di mille miliziani.

È dal 2014 che Mosul è nelle mani dello Stato islamico. Secondo le stime delle Nazioni Unite qui sono almeno 150mila i civili ancora intrappolati e utilizzati dagli uomini del Califfato come veri e propri scudi umani. La città vecchia è l'ultimo quartiere ancora sotto il loro controllo, mentre il resto del centro è stato ripreso dalle truppe dell'esercito di Bagdad nel corso degli ultimi otto mesi. Strappare all'Isis la sua roccaforte sarebbe per la comunità internazionale una passaggio fondamentale per la lotta contro di loro, come già successo dopo la caduta di Raqqa in Siria, perché i terroristi si ritroverebbero senza capitali. A farne le spese in questa guerra che va avanti da ormai troppo tempo sono però ancora una volta i cittadini innocenti: secondo la Croce Rossa Internazionale, il numero delle vittime civili è quattro volte superiore ad altri tipi di conflitti. Inoltre, organizzazioni governative e non hanno denunciato l'uso di bombe al fosforo che hanno colpito la popolazione con effetti devastanti. Inoltre trovare da mangiare nella zona sotto assedio è ormai impossibile, mentre mancano acqua ed elettricità.

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