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Iraq, doppio attentato dellʼIsis a sud di Baghdad: almeno 32 i morti

Due attacchi con autobombe a Samawah. I terroristi hanno puntato gli uffici governativi e la stazione degli autobus. Lo Stato islamico ha rivendicato. Intanto il quotidiano Haaretz accusa la Siria di aver usato armi chimiche contro lʼIsis.
A cura di Biagio Chiariello
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Ameno 32 persone hanno perso la vita nei due attentati con autobomba avvenuti a sud di Baghdad, in Iraq, e rivendicati dall’Isis. La prima esplosione si è verificata vicino agli uffici governativi a Samawah, città a maggioranza sciita, mentre la seconda è avvenuta pochi minuti dopo ad una stazione di autobus nella stessa città. Almeno 75 i feriti. La rivendicazione è giunta con un comunicato pubblicato su una pagina web jihadista. I miliziani del Califfato hanno inoltre sottolineato che questi ultimi attacchi, insieme a quello di ieri messo a segno con un camion bomba nei dintorni di Baghdad e costato la vita a 24 persone, rientrano nell' "Operazione dello sceicco Ahmed Abu Ali al Anbari, che Allah lo accolga'. Si tratta del numero due e ministro delle Finanze dello Stato Islamico, colpito a morte dai raid della coalizione internazionale a fine marzo, come annuciato dal capo del Pentagono Ashton Carter e il cui decesso ora è stato riconosciuto anche dallo stesso Stato Islamico.

Raid francese contro l'Isis

E sempre nell’ambito dei bombardamenti perpetrati dalla coalizione guidata dagli USA contro i jihadisti, ieri aerei da guerra francesi hanno colpito in Iraq, bombardando un "importante sito logistico" dell'Isis, ad Al Qaim, al confine con la Siria. Dopo l'annuncio dei comandi Usa è arrivata la conferma anche da Parigi. Secondo la dichiarazione del Ministero della Difesa si tratterebbe di un grande arsenale contenente una grande quantità di bombe e di veicoli utilizzati dagli uomini del Daesh per attacchi kamikaze nella provincia di Al Anbar e a Baghdad.

Haaretz: "La Siria ha usato armi chimiche contro lʼIsis"

Nel frattempo, secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano "Haaretz", il regime siriano di Bashar Assad avrebbe utilizzato armi chimiche contro lo Stato Islamico ad est di Damasco contravvenendo di fatto all’accordo firmato nel 2013 che prevedeva il loro smantellamento. Stando a quanto scrive Haaretz, il gas sarin sarebbe stato utilizzato dopo che i militanti dell’Isis hanno attaccato due basi dell'aviazione siriana considerate risorse militari vitali.

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