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Iraq, al via la liberazione di Mosul dall’Isis

Scatterà nelle prossime ore la liberazione della seconda città dell’Iraq dal controllo dello Stato Islamico.
A cura di Davide Falcioni
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Haider al-Abadi, capo del governo iracheno, ha annunciato ufficialmente il via alle operazioni militari per liberare dal dominio dello Stato Islamico Mosul, nel nord dell'Iraq, in quella che si annuncia come la più importante battaglia dal rituro delle truppe americane, nel 2011. Il primo ministro ha parlato ai cittadini attraverso il primo canale della tv di stato e spiegato che i prossimi giorni saranno decisivi per decretare la liberazione della seconda città del paese dai miliziani del califfato, che proprio a Mosul hanno stabilito la loro roccaforte in Iraq: "Queste forze che vi stanno liberando oggi hanno un obiettivo a Mosul, che è quello di cacciare Daesh e assicurare la vostra dignità. Sono lì per amore di voi" ha detto agli abitanti di Mosul al-Abadi. "Dio volendo, vinceremo", ha aggiunto.

In caso di vittoria delle truppe irachene, sostenute dalla Coalizione Internazionale, la liberazione di Mosul rappresenterebbe il più grave colpo inferto allo Stato Islamico determinando l'avvio di una nuova fase e – probabilmente – la liberazione dell'Iraq da Daesh. Le truppe facenti capo al governo si sono disposte intorno alla città già da diversi giorni: tra loro, numerosi uomini delle forze speciali d'elite addestrate ed armate dagli Stati Uniti.

In questo quadro resta da capire se anche i militari italiani avranno un ruolo: da settimane, infatti, i nostri soldati stanno presidiando la diga di Mosul e proteggendo il lavoro di tecnici e ingegneri della società italiana Trevi. Il direttore dell'infrastruttura Riad Izz al Din Ali al Naimi ha spiegato che le nostre truppe avranno il compito di proteggere la diga e che questo ruolo, proprio nei giorni in cui la città si appresta a vivere la sua battaglia più importante, potrebbe essere decisivo. Il governo iracheno ha firmato un contratto da 296 milioni di dollari con la Trevi, che dal canto suo avrà il compito di effettuare lavori di riparazione. L'Italia, da parte sua, ha dispiegato circa 500 militari a protezione del personale.

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