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Ipotesi elezioni anticipate: con quale legge elettorale si andrà al voto?

L’ipotesi elezioni anticipate prende sempre più corpo e, come dichiarato dal ministro dell’Interno Alfano, potrebbero tenersi già il prossimo febbraio 2017. Rimane però un nodo da sciogliere: con quale legge elettorale si andrà alle urne, visto che l’attuale Italicum non è applicabile al Senato?
A cura di Charlotte Matteini
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Congelate le dimissioni di Matteo Renzi da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha ammonito il presidente del Consiglio imponendogli di rimanere in carica fino alla fine della settimana, ovvero all'approvazione della legge di bilancio, lo scenario post-referendario appare molto intricato. Se da un lato le iniziali indiscrezioni puntavano sul proseguio della legislatura attuale fino a scadenza naturale con la nomina di un governo di transizione, nel corso delle ultimi ore appare invece molto più quotata l'ipotesi delle elezioni anticipate che, come dichiarato nella serata di ieri dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, qualora il presidente Mattarela decidesse di sciogliere le camere entro la fine dell'anno, potrebbero tenersi già nel prossimo febbraio 2017. A volere le elezioni anticipate sono sostanzialmente Lega Nord e Movimento 5 Stelle, indiscrezioni sostengono che anche Matteo Renzi sarebbe orientato a una consultazione elettorale nel breve periodo, mentre Forza Italia e Udc punterebbero alla formazione di un governo di scopo. Il nodo focale, però, al momento, è uno: con quale legge elettorale si andrà alle urne? Al momento è in vigore il cosiddetto Italicum che però, essendo stata creata in combinato disposto con la riforma costituzionale bocciata dagli elettori, ha validità solo per la Camera dei Deputati e il Senato, resistito alla scure del referendum, rimane dunque scoperto. Sul piatto ci sono però numerose proposte di legge, oltre ad alcuni correttivi per permettere all'Italicum di non essere direttamente cestinato senza mai essere stato utilizzato.

L'attuale Italicum e i possibili correttivi

L'Italicum sostanzialmente prevede venti circoscrizioni suddivise in 100 collegi totali, una soglia di sbarramento al 3%, premio di maggioranza da 340 seggi alla lista – e non più alla coalizione – che ottiene almeno il 40% dei voti e, in mancanza di questo risultato, un ballottaggio. I capilista di ogni collegio sono bloccati e scelti dai vari partiti, mentre gli altri candidati sono eleggibili con le preferenze. Come anticipato, però, l'Italicum è valido solo per la Camera e per essere materialmente applicato anche al Senato in caso di elezioni anticipate ha bisogno di numerosi correttivi che permettano per esempio l'elezione dei senatori su base regionale. Nel mezzo, però, è attesa la decisione della Consulta chiamata a esprimersi sull'eventuale incostituzionalità di alcune norme contenute nella legge elettorale. In una bozza di legge a firma Partito Democratico è prevista l'eliminazione del ballottaggio e dei 100 capilista bloccati. Altra ipotesi è che il premio di maggioranza previsto dall'Italicum torni a essere assegnato alla coalizione e non più al partito che ha raccolto più voti.

Consultellum e Democratellum

Tra le varie proposte sul tavolo della discussione non esistono sono quelle che mirano a correggere l'attuale legge elettorale, ma anche bozze che propongono un sistema completamente differente:

Il Consultellum, sistema elettorale sancito dalla sentenza 1/2014 della Corte costituzionale, la famigerata sentenza che dichiarò incostituzionale il Porcellum. Il Consultellum prevede un impianto proporzionale puro con preferenza unica.

Il Democratellum, ovvero la proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle, che prevede l'introduzione di un sistema elettorale proporzionale ‘corretto' senza premio di maggioranza, con preferenze e un voto di ‘penalizzazione' che permette non si eleggere, ma al contrario di eliminare dalla lista un candidato cancellandone il nome. Il Democratellum non prevede candidature plurime in più circoscrizione e coalizioni pre-elettorali. Nonostante esista in ballo questa proposta targata 5 Stelle, il Movimento ha recentemente dichiarato di essere pronto ad andare al voto con l'Italicum alla Camera e con una serie di correttivi, in via di preparazione, per il Senato.

Provincellum e Mattarellum 2.0

Opzioni presenti ma meno quotate delle due precedenti sono il Provincellum e il Mattarellum 2.0: nel Provincellum l'impianto di base rimane quello dell'Italicum, che però viene rielaborato su base provinciale, mantenendo però sia il premio di maggioranza da 340 seggi sia il ballottaggio al secondo turno. I collegi in cui è diviso il territorio elettorale, però, passerebbero da 100 a 618 (più le 12 circoscrizioni estere) e verrebbero inoltre eliminati i capilista bloccati.

Per quanto riguarda il ‘Mattarellum 2.0', invece, il sistema elettorale prevede un aggiornamento del vecchio Mattarellum, la legge elettorale degli anni '90 elaborata dall'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il sistema è di base uninominale a turno unico e prevede l'elezione di 475 deputati in collegi uninominali, i 12 dell'estero con il proporzionale, mentre dei restanti 143 seggi rimanenti 90 andranno alla lista o coalizione che prende più voti, 30 alla seconda, e gli ultimi 23 proporzionalmente ripartiti tra quelle che superino lo sbarramento del 2 per cento con meno di 20 eletti nei collegi uninominali.

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