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Fai un colloquio di lavoro? Attento a cosa scrivi sui social network prima e dopo

A “IoLavoro 2014” i consigli di chi recluta personale: “Attenzione a ciò che si scrive di voi e che voi stessi scrivete sui social network. Commenti e foto potrebbero influenzare la scelta di un potenziale datore di lavoro”.
A cura di Redazione
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Trovare lavoro non è solo una questione di "skills", di attitudini, capacità e titoli di studio ma anche un grande banco di prova per il proprio carattere e la capacità di relazionarsi agli altri. E così anche la propria reputazione online conta, così come contano le proprie esternazioni sui canali social come Facebook, Twitter o Linkedin. Francesca Contardi, ad di Page Personnel Italia oggi alla Fiera torinese "IOLAVORO 2014", ha parlato proprio di quando la ricerca di un impiego corre sulla rete e di pericoli, stratagemmi, risorse, in un incontro organizzato dall’agenzia per il lavoro in collaborazione con Docsity. "Tutto ciò che va in Rete – ha spiegato – è difficilissimo da cancellare e se abbiamo postato foto poco consone o ci sono commenti negativi che ci riguardano questi potrebbero influenzare la scelta”. Permangono comunque anche metodi tradizionali di ricerca del lavoro con un 60% di posti assegnato grazie a conoscenze: "C’è da dire però – continua Contardi – che è una percentuale in decrescita grazie al mondo del lavoro cosiddetto ‘moderno’ che ha ampliato enormemente le possibilità di entrare in contatto con le aziende tramite le società di selezione, i siti delle società stesse, i job-boarders". Riccardo Ocleppo, fondatore e CEO di Docsity ha parlato di start-up e freelancer: “Il web offre la possibilità di avviare un'idea imprenditoriale e testarla a basso costo. Se non va al massimo si butta via qualche soldo, ma non tanti! Ciò che conta è un'idea discreta e tanta voglia di rimboccarsi le maniche!” e dei percorsi di studio più produttivi per cercare lavoro: “Chi studia Ingegneria o ha competenze informatiche "ha vinto".

A testimonianza della crescente attenzione, in tempi di crisi, alla questione occupazionale, i numeri dell'edizione 2014 della la più grande job fair italiana, che si è conclusa oggi: 12.700 partecipanti in tre giorni, di cui 1600 studenti delle scuole e delle agenzie di formazione, 600 partecipanti ai workshop. Hanno partecipato 94 aziende, franchisor e agenzie per il lavoro, tra queste 76 le aziende che hanno cercato personale per i settori turistico-alberghiero, ristorazione, sport e benessere, commercio, grande distribuzione organizzata, agroalimentare, ICT e Digital. Oltre seimila figure professionali ricercate, a cui si sono aggiunte le opportunità dei Servizi pubblici per il lavoro francesi e della rete Eures. Particolare attenzione è rivolta alle offerte di lavoro per le persone con disabilità.

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