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“Io mi chiamo Giovanni Tizian”, la campagna a favore del giornalista minacciato dalla mafia

Dall’associazione daSud è partita la campagna a favore del giornalista sotto scorta con lo scopo di organizzare dibattiti, incontri e iniziative a sostegno di Tizian e dei giornalisti minacciati dalla mafia.
A cura di Antonio Palma
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Dall'associazione daSud è partita la campagna a favore del giornalista sotto scorta con lo scopo di organizzare dibattiti incontri iniziative a sostegno di Tizian e dei giornalisti minacciati dalla mafia.

Le minacce e l'attenzione che hanno riservato le cosche mafiose del nord Italia al Giornalista Giovanni Tizian, costringendo la magistratura ad assegnargli una scorta, non sono certo servite a fargli abbassare la testa, né tantomeno ad isolarlo. Dopo la diffusione della notizia, le manifestazioni di affetto, di solidarietà e soprattutto di apprezzamento per il suo lavoro sono arrivate numerose, ma è un attestato di solidarietà in particolare, a detta dello stesso Tizian, ad averlo "commosso maggiormente", quello dell'associazione daSud e di Stop’ndrangheta.it. La campagna dal titolo "Io mi chiamo Giovanni Tizian", avviata mercoledì scorso subito dopo l'articolo della Gazzetta di Modena, ha il chiaro tentativo di riunire associazioni, gruppi, professionisti ma anche singoli cittadini intorno alla figura del giovane giornalista e alla sua famiglia con lo scopo di consentirgli di svolgere il più serenamente possibile il suo lavoro.

Una campagna fatta di incontri, dibattiti e informazione per sensibilizzare e discutere sulla grave situazione a cui devono sottostare i tanti giornalisti come Tizian che vivono sotto scorta, che hanno dovuto cambiare radicalmente i loro stili di vita, che si sono dovuti adattare alle nuove esigenze stravolgendo le loro abitudini, solo per la voglia di raccontare la verità di una parte di Italia. Una campagna che difendendo Tizian ricorda a tutti i tanti giovani giornalisti precari, che per il loro lavoro rischiano, a volte tanto, senza alcuna copertura né giuridica né economica.

L'iniziativa non poteva che partire dall'associazione daSud, una realtà nata una dozzina di anni fa nei territori di origine di Tizian e di cui lo stesso giornalista fa parte. Una realtà da tempo impegnata nel campo dei diritti civili, del sociale e contro le mafie originata da un gruppo di "donne e uomini che sono partiti dal Mezzogiorno, ma non intendono lasciarlo nelle mani di ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra e sacra corona unita".  Già numerosi i gruppi e le associazioni che hanno condiviso l'iniziativa a cui si può aderire mandando una mail sul sito o commentando sula pagina ufficiale della campagna.

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