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Investito dal tram mentre era in bici, Don Virginio muore dopo due giorni di agonia

Il religioso investito dal tram a Torino aveva battuto la testa ma era rimasto cosciente, poi in ospedale la situazione si è aggravata.
A cura di A. P.
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Non ce l’ha fatta don Virginio Castelli, il religioso investito martedì mattina dal tram 13 in piazza XVIII Dicembre a Torino, mentre si trovava sulla sua bicicletta. L'uomo era stato colpito dal mezzo ma non era rimasto schiacciato, per questo le sue condizioni non erano apparse gravi subito anche perché era rimasto sveglio e cosciente fino all’arrivo in ospedale. Purtroppo però nell'impatto aveva battuto la testa e le sue condizioni si sono aggravate dopo il ricovero al Cto di Torino. L'81enne, religioso del Collegio Sacra Famiglia e per molti anni insegnante di educazione fisica dell’istituto di via Rosolino Pilo, è morto giovedì sera nello stesso ospedale per le conseguenze del trauma cranico subito nella caduta.

Sulla dinamica dell’incidente indagano ora gli uomini della della squadra infortunistica  dei vigili urbani del capoluogo piemontese. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo aveva attraversato la strada in bicicletta ed era stato investito dal tram che stava arrivando in fermata in piazza XVIII dicembre sul lato di Porta Susa. La sua bici è rimasta schiacciata sotto il mezzo e lui ha sbattuto violentemente la testa a terra. Castelli era stato subito soccorso e poi trasportato d'urgenza in ospedale con un'ambulanza del 118 giunta sul posto. Anche l’autista del tram era stato accompagnato in ospedale perché anche se illeso era rimasto sotto shock per l'accaduto.

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