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Investire nel vino rende molto più delle Borse

Secondo uno studio di Mediobanca, chi ha investito i risparmi in marchi produttori di vino nell’ultimo decennio ha guadagnato molto di più rispetto all’andamento dei mercati finanziari mondiali.
A cura di A. P.
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Investire i propri risparmi nel vino rende molto più che investire nei mercati finanziari. È quanto emerge da un’analisi di Mediobanca e Censis commissionata da Ornellaia e diffusa in occasione dell’avvio dell’ottava edizione del progetto “Ornellaia Vendemmia d’Artista”. Stando ai calcoli dell'ufficio studi di Mediobanca, infatti, un euro investito in vino nel 2001 è cresciuto a 5,4 euro a inizio 2016, mentre lo stesso investimento su tutte le borse mondiali si sarebbe invece tradotto in un capitale finale di 1,6 euro. Considerando solo gli ultimi anni di crisi, cioè dal 2008 a oggi, chi ha investito nelle aziende di vino un euro si ritrova 3,4 euro, mentre chi ha investito negli indici di Borsa ne ha solamente 2,5. In pratica l’investimento nel settore vinicolo è più redditizio del 160% rispetto a quello nel settore finanziario.

Ovviamente investire in etichette di vino pregiate rende di più, ma secondo gli esperti anche chi ha investito acquistando azioni dei normali produttori quotati nel mondo ha guadagnato rispetto agli andamenti dei mercati mondiali. Un andamento che sembra sia stato intuito bene dagli italiani visto che secondo la ricerca il 30,6% dei nostri connazionali amerebbe investire i suoi soldi in aziende alimentari e vitivinicole italiane, una percentuale maggiore anche del made in Italy tradizionale. Del resto, sempre secondo l'ufficio studi di Mediobanca, nell'ultimo decennio le esportazioni di vino italiano sono cresciute sia numericamente che come valore superando di gran lunga le esportazioni del settore manifatturiero.

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